
Un momento della conferenza stampa con in primo piano il dépliant informativo
Pistoia, 25 luglio 2025 – Una campagna comunicativa e di sensibilizzazione a tappeto sul territorio, così come sui social network e sulla stampa, per mettere in guardia soprattutto gli anziani dalle truffe che, sempre più frequentemente, colpiscono le fasce più deboli della popolazione. Da quella dello specchietto al finto carabiniere, dal presunto amico del nipote tornato in Italia dopo anni alle richieste specifiche di poter avere accesso a codici Pin bancari per ripulire conti correnti. Nei mesi estivi la Polizia di Stato si muove, in maniera specifica, su questi ambiti e questa campagna è stata presentata anche all’interno della Questura di via Pertini per voce del capo della Squadra Mobile di Pistoia, Veronica Brustenghi.
“In questi mesi abbiamo presentato numerose indagini, con denunce e arresti, ma la sola repressione non può bastare per combattere il fenomeno delle truffe – afferma la dirigente della Squadra Mobile – è fondamentale anche la prevenzione di un fenomeno diffuso in maniera capillare. Fra i consigli che diamo sempre, quelli di non aprire la porta di casa a forze dell’ordine, avvocati o medici che non arrivano nelle abitazioni senza un preavviso, per non parlare di coloro che vogliono riscuotere denari direttamente a domicilio. In questi casi è fondamentale, sempre, contattare il numero unico di emergenza 112 per poter ricevere anche un parere da parte degli operatori e capire come muoversi”.
La nostra città, come altre del resto, da tempo è nel mirino di malviventi che mettono in atto un copione oramai collaudato: cercano numeri telefonici a caso vivendo fuori provincia e, quando individuano la giusta vittima, iniziano a circuirla per arrivare ad ottenere un incontro. Arrivano in città, vanno a colpo sicuro a casa di colui e colei da truffare, portano via il necessario e spariscono di circolazione.
“Le truffe che vedono persone arrivare nelle nostre abitazioni vestite in uniforme da forze dell’ordine o distinti professionisti rappresentano un pericolo – aggiunge Brustenghi – così come chi si apposta fuori dagli uffici postali o dagli sportelli bancari quando il malcapitato anziano va a riscuotere la pensione o effettuare un versamento. Col passare del tempo stiamo studiando il modus operandi che si è sempre più affinato. Si presentano in maniera garbata ma parlano tanto, riuscendo ad estorcere direttamente in quella circostanza informazioni riservate alla persona scelta per compiere la truffa che così perde l’attenzione e cade nel tranello. Dal nostro punto di vista è fondamentale anche la segnalazione dei tentativi di coercizione, non solo dell’aver subito il reato, perché si tratta di elementi che ci servono poi per contrastare il fenomeno nella quotidianità”.
Saverio Melegari