GIOVANNI FIORENTINO
Cronaca

Vivere vicino alla discarica: “Nessuna contaminazione”. Il monitoraggio dell’Arpat

L’Asl ha pubblicato gli esiti dell’indagine epidemiologica sul territorio di Casalguidi. Eccesso di casi di sarcomi: “I risultati non sono ancora definitivi e sono in fase di verifica”

Una veduta aerea della discarica del Cassero

Una veduta aerea della discarica del Cassero

Serravalle (Pistoia), 13 luglio 2025 – “Le attività storiche di monitoraggio dell’Arpat hanno testimoniato che non ci sono contaminazioni dell’aria, dell’acqua e del terreno nella discarica del Cassero che interessino la popolazione che vive nelle vicinanze. Né altrove”. E’ quanto si legge in una nota pubblicata dall’Asl sull’indagine epidemiologica sui tumori rari a Casalguidi e sul territorio comunale in generale. Le analisi avevano riguardato anche la discarica del Cassero, del cui comitato non si hanno notizie da mesi, considerando anche che il sito web del Comune non ospita più il link di accesso agli atti del comitato stesso.

"Gli indicatori di salute relativi al Comune di Serravalle Pistoiese non evidenziano particolari criticità in termini di ospedalizzazione e mortalità generale e per singole cause – prosegue la relazione dell’Asl – compreso i tumori, rispetto ai valori medi regionali. Anche un’analisi sugli oltre 6.500 cittadini residenti nella sola frazione di Casalguidi sembra confermare i buoni indicatori rilevati per il Comune nel suo complesso, con l’eccezione di un eccesso di sarcomi. Tuttavia, i risultati di questa osservazione non sono ancora definitivi e sono in fase di verifica”.

L’azienda sanitaria fa inoltre sapere che le misurazioni sulla qualità dell’ambiente effettuate dentro le case dei pazienti si è interrotta durante il covid ed è attualmente in fase di riattivazione. «Durante gli anni delle indagini epidemiologiche e della pandemia, l’Arpat ha identificato un’area vicina a Casalguidi (via del Redolone) con inquinamento da Cvm (cloruro di vinile monomero), circoscritta con mappature e campionamenti di pozzi, anche con la collaborazione dell’Ufficio di Igiene di Pistoia e che oggi è sottoposta a bonifica. Allo stato attuale delle verifiche, l’area non presenta nessi riconducibili ai casi dei sarcomi oggetto dell’indagine – si legge ancora nella nota – Più recentemente l’Arpat ha segnalato altri due inquinamenti di acqua profonda, di cui una da Cvm nell’area nord di Monsummano Terme, e una da tetracloroetilene (un solvente), a Masotti. La relazione tra questi due episodi di inquinamento e gli indicatori di salute dei residenti in queste aree – conclude l’Asl – deve essere ancora pienamente valutata, anche se sembra potersi escludere un rischio per esposizione della popolazione».