"Accogliamo con dolore la notizia della scomparsa di Sol Cittone. Il nostro pensiero e le nostre condoglianze vanno alle figlie e alla famiglia. Tributeremo un omaggio a lei e ai suoi familiari vittime del nazifascismo il prossimo 7 settembre".
Roberto Daghini, presidente del Comitato per la Memoria di Serravalle, ha così commentato la morte, a 96 anni, di Sol, che nel 2014 tornò a Serravalle per rivedere il paese dove era stata arrestata durante la Seconda Guerra Mondiale, insieme a tutta la sua famiglia. Era tornata da tempo a vivere in Israele e proprio ad Haifa, ieri, si è tenuta la cerimonia funebre al cimitero ebraico. I Cittone, proprio a causa delle loro origini ebraiche, furono duramente perseguitati dai nazifascisti in Italia dopo la proclamazione delle leggi razziali. Il loro arresto avvenne nel 1944 proprio a Serravalle, dove erano arrivati dalla città di Livorno alla fine del 1943. Da qui furono inviati, il 30 gennaio, al carcere a Pistoia, poi a Firenze, a Fossoli e infine a Auschwitz dove arrivarono il 26 febbraio 1944. Sol aveva 14 anni.
Dei sette componenti della famiglia Cittone, solamente Sol rimase in vita, e fu liberata dalle truppe sovietiche il 29 aprile 1945. Per non dimenticarli, il Comitato aveva proposto e ottenuto dall’amministrazione comunale l’installazione di una targa commemorativa che fra poche settimane troverà posto nell’area verde di via Garibaldi, all’angolo con via San Lodovico.
Queste le parole che saranno incise sulla targa: "In ricordo dei componenti della famiglia Cittone: Abramo Bechor, la moglie Fortunata Barbout, i figli Vittoria, Nissim, Mordechai Max, Raffaele e Sol, da questo luogo arrestati il 12 gennaio 1944 deportati a Auschwitz il 22 febbraio 1944 dove escluso Sol tutti furono barbaramente uccisi. La loro memoria sia di benedizione". La targa sarà scoperta al termine di una cerimonia prevista per il 7 settembre, alla presenza di Galia Moral, figlia di Sol Cittone.
"Avremmo voluto invitare nuovamente Sol a Serravalle, per l’occasione – ha concluso il presidente Roberto Daghini, in vista della cerimonia del prossimo settembre –. Purtroppo, non abbiamo fatto in tempo. Ma il suo ricordo vivrà, insieme a quello della sua famiglia".
Giovanni Fiorentino