
Alcuni degli ospiti del canile di Pistoia coccolati da una volontaria
Pistoia, 2 settembre 2025 – Prima ancora dei sorrisi di Federica e Alessandra, ad accoglierti al Rifugio del Cane di via Agati a Pistoia sono gli occhioni di Giada, un bel meticcio marrone che si sta riprendendo da un lutto. La scomparsa del compagno di box, Kiro, è stato un colpo duro, difficile da metabolizzare da parte dell’animale da compagnia. “Ce ne siamo accorti subito – raccontano all’unisono Federica Ammannati, vice presidente dell’Enpa, l’Ente Nazionale Protezione Animali proprietario del Rifugio, che gestisce anche il Canile Sanitario comunale a fianco della struttura, e l’operatrice Alessandra Bonechi –: il suo volto ha cambiato espressione, le sue movenze si sono fatte più lente. È caduta in depressione, da cui si sta, pian piano, riprendendo. Per questo, dopo una scelta ponderata, le affiancheremo un nuovo compagno: in coppia vive meglio”.
Il Rifugio del Cane è una istituzione pistoiese, attiva dal 1950, di proprietà dell’Enpa dell’attuale presidente Rossella Ghelardini, accreditato dall’Usl Toscana Centro e convenzionato con i comuni di Pistoia, il capofila, Quarrata, Agliana, Serravalle Pistoiese, Montale, Marliana, Abetone, San Marcello Piteglio e Sambuca, ma anche con altri (tra questi, ad esempio, quello di Sesto Fiorentino). Si occupa di cani e gatti grazie a 11 dipendenti, tra amministrativi e addetti ai servizi, e a una trentina di volontari, oltre a un altrettanto numero di balie che danno una grossa mano ai mici. La direttrice sanitaria è il medico-veterinario, di origine ravennate, Alessandra Greco, trasferitasi dalle nostre parti per ragioni di cuore. Al Rifugio del Cane, o Canile che dir si voglia, si lavora 365 giorni all’anno, festività comprese: si accolgono i piccoli animali, si curano e si restituiscono alla vita, con le adozioni quand’è possibile.
Al momento sono 160 i cani presenti, mentre la capienza massima per i gatti è 40 (la responsabile di questi ultimi è Natalia Sciarrillo). “Per non fare stare in gabbia i gatti, la maggior parte, gli adottabili, sono affidati alle cure delle balie sparse sul territorio – sottolinea Federica, di professione farmacista –. Siamo alla continua ricerca di volontari, seri e motivati, che vengono formati nella struttura. L’accreditamento-Usl è importantissimo, perché significa che chi opera qua sa che cosa deve fare, sa come muoversi”.
Per mantenersi, il Rifugio utilizza i fondi stanziati dai Comuni e le donazioni dei privati. Di che cosa ha bisogno? “Premesso che avrebbe necessità di tutto – è sempre Federica a parlare – in primis è alla ricerca di cibo particolare: pappe e croccantini per i gattini, gastrointestinal e ipoallergenico per i cani. Siamo attivissimi: durante l’anno organizziamo manifestazioni e iniziative, raccolte alimentari tramite social, persone, negozi. E ancora cene, feste. La nostra squadra è affiatata”.
In questa zona di Pistoia, tra l’Ombrone e la superstrada, l’opera è meritoria e costante. “Se vedete un animale ferito o in difficoltà, la procedura è semplice: avvisate la Polizia Locale. Quest’ultima attiverà il servizio di recupero, la cooperativa La Spiga di Grano, che provvederà a portarcelo per le prime cure”.