
La Buca del boscaiolo
Abetone Cutigliano, 19 agosto 2025 – “Adotta una buca!” È il curioso invito apparso lungo la strada che collega l’abitato del Melo con quello de La Doganaccia, L’alternativa per raggiungere l’insediamento turistico e sportivo con il suo parco avventura, piste da sci e un’offerta di tutto rispetto, sarebbe salire con la funivia ma non è la stessa cosa, vuoi per chi vuole visitare i luoghi e le attività disseminate nei tormentati tredici chilometri che dividono la partenza dall’arrivo, vuoi per chi, per motivi diversi, non gradisce il viaggio nella cabina che però permette di vedere un paesaggio di grande suggestione.

“Cari viaggiatori e viaggiatrici, voi che vi accingete a intraprendere il faticoso percorso che dall’abitato del Melo va all’abitato della Doganaccia, sappiate che da questo punto della strada Comunale SC 10 parte una vera e propria corsa a ostacoli! I prossimi chilometri saranno irti di difficoltà e di buche. Per allietare e rendere sicuro il vostro viaggio ho pensato di segnalarvi quelle più insidiose, raccontando una storia che si cela dietro ognuna di esse. Buon viaggio!”
L’anonimo estensore esorta quindi gli automobilisti, attraverso i numerosi cartelli stampati e disseminati lungo la strada, a guidare con prudenza e, perché no, a scegliere la loro buca preferita, ognuna debitamente numerata e ’battezzata’. Si parte da la Buca dello sport, che pare in passato sia stata utilizzata come campetto sportivo, poi c’è la Buca della bestemmia, quella che il sordo suono dell’ammortizzatore pare evochi la blasfemia. E poi quella della Buca che non c’è, perché una colata d’asfalto l’ha cancellata, e quella dell’eterno fetore, anche se potrebbe essere particolarmente interessante la Buca dell’eco: “Se si ha la fortuna di centrarla, data la sua profondità è possibile riuscire a sentire il suono di ritorno ben distinto anche dalla vallata di fronte”.
Non c’è da preoccuparsi per la velocità perché chi si trova a passare di lì ha tutto il tempo di leggere i cartelli visto che la velocità media di percorrenza della strada è comunque stimata come inferiore a venti chilometri orari. Negli anni scorsi gli amministratori comunali avevano investito risorse per un milione e duecento mila euro per restituire all’arteria una qualche percorribilità accettabile ma, forse per il gelo dell’inverno, forse per la scarsità di risorse o lavori realizzati in modo insufficiente, la strada è rimasta come descritto dall’ignoto estensore della burla. L’ironia rimane, sulla montagna pistoiese, una splendida protagonista.
Andrea Nannini