
Le forze dell’ordine al Cep dopo la rissa
Una violenta rissa avvenuta in un condominio del quartiere Cep si è trasformata in un acceso scontro politico, alimentando il dibattito sulla gestione dell’edilizia popolare e sui temi dell’immigrazione. A scatenare la polemica sono state le dichiarazioni dell’onorevole della Lega Edoardo Ziello, che ha chiesto al sindaco Conti la revoca dell’assegnazione della casa popolare per i responsabili. Le parole di Ziello hanno innescato una dura reazione da parte di Una Città in Comune, che ha accusato il parlamentare di agire in modo "razzista, scomposto e contrario a ogni logica dello Stato di diritto, ignorando le procedure legali e le motivazioni tassative previste dalla legge regionale per la revoca degli alloggi. Stupisce - scrive Una Città in Comune - che l’onorevole sia riuscito a laurearsi in giurisprudenza e che al contempo oggi abbia già condannato senza processo le persone coinvolte". Il gruppo sottolinea che la rissa, pur essendo un episodio grave, deve essere analizzata come un problema di convivenza tipico dei condomini, specialmente in quelli di edilizia popolare dove le persone non hanno la possibilità di cambiare casa facilmente. La nota critica la scelta di Ziello di "delegare il problema a una faida fra immigrati". Il comunicato di Ucic mette in luce quelle che considera le lacune nella gestione dei quartieri popolari: la mancanza di mediazione culturale, l’assenza di progetti per trasformare i quartieri da dormitori a luoghi vivi, la carenza di manutenzione straordinaria e la poca trasparenza nella gestione dei costi condominiali. "Come mai i costi delle bollette spesso sono alti e fuori controllo? È colpa degli immigrati anche questo o è responsabilità di chi governa, non controlla e non agisce in trasparenza? Alimentare le spese di chi già è fragile economicamente perché non si controllano le gestioni condominiali non aiuta di certo".