GABRIELE MASIERO
Cronaca

Suolo pubblico e caos per i dehors. Ecco le linee guida del Comune

L’amministrazione non è intenzionata ad alimentare polemiche, ma lavora per dare "regole chiare"

di Gabriele Masiero

Scoppia il caso dehors a Pisa. E Confcommercio è pronta a condurre "la madre di tutte le guerre" contro il Comune, colpevole, secondo l’associazione di categoria, di sparare nel mucchio e colpire indiscriminatamente i pubblici esercizi in un momento di alta stagione turistica e con un tavolo di concertazione aperto per adeguare le regole di concessione del suolo pubblico nell’era post Covid. Palazzo Gambacorti, per ora, preferisce non alimentare polemiche, né rispondere alle critiche feroci di Confcommercio anche perché, ha ripetuto il sindaco Michele Conti ai suoi, la questione è tecnica e non politica e chi, anche dall’opposizione, soffia sul fuoco, lo fa solo per colpire il centrodestra senza offrire soluzioni ma agitando la polemica come strumento di lotta politica. Semmai, è il ragionamento dell’amministrazione, la volontà è opposta: "Dare regole chiare ed efficaci per garantire alle imprese di svolgere al meglio il proprio lavoro, ma anche per contemperare le legittime esigenze dei cittadini residenti e gli interessi pubblici".

Il punto principale, infatti, riguarda la modalità di organizzazione della superficie di suolo pubblico che può essere concessa ai pubblici esercizi e che, a quanto trapela dagli uffici Comunali e da Sepi, è anche al centro delle sanzioni recapitate recentemente agli esercenti: sì alla dislocazione di tavolini in una superficie prestabilita, no alla realizzazione di manufatti che rendano quella superficie un vero e proprio insediamento edilizio. Ovvero una tipologia di intervento che necessiterebbe di pratiche diverse da quelle della normale occupazione di suolo pubblico e che, invece, dovrebbero essere trattate come in interventi edilizi a tutti gli effetti. In altre parole, saranno consentiti i dehors, non le verande di fatto. Nel regolamento in fase di concertazione con le categorie economiche saranno consentite anche superfici massime consentite e regolamentate le coperture con ombrelloni o altre strutture amovibili ma non attraverso infissioni al suolo. Infine, sarà costruita una zonizzazione della città con differenze tra città e litorale.

Ma il punto principale è proprio il primo: non confondere la concessione del suolo pubblico, con una sostanziale trasformazione del layout del proprio locale, perché, filtra da Palazzo Gambacorti, non solo si tratterebbe di una pratica diversa, ma ci sono, in quel caso, da tenere in considerazione aspetti legati anche all’opportunità di poter realizzare o meno determinate strutture più o meno mobili. Insomma, si tratterebbe di richieste di concessioni assai diverse dalla normale occupazione del suolo pubblico ed è su questi punti che si discute nella concertazione del nuovo regolamento.

Ecco perché Conti ha imposto ai suoi di lavorare su un doppio binario: non rispondere alle provocazioni e barra dritta sul rispetto dei ruoli. Favorire lo sviluppo delle attività, senza mettere in secondo piano l’interesse pubblico.