
Adam Fatmi
Pisa, 11 ottobre 2021 - Papà Imad chiede di nuovo "giustizia" per suo figlio, a quasi cinque mesi di distanza dall’incidente (tra via del Nugolaio e via Sant’Antioco a Navacchio) in cui ha perso la vita il piccolo Adam, lo studente 12enne della scuola media "Russo" di Casciavola. Le indagini effettuate dalla polizia municipale di Cascina e coordinate dalla sostituta procuratrice Miriam Pamela Romano, dovrebbero avviarsi verso la conclusione. "Ci sono quattro telecamere che hanno ripreso la scena", spiega il padre. "Mio figlio non stava attraversando, come è stato detto, era a margine del marciapiede, probabilmente ha visto arrivare lo scooter". "Il frullato che gli piaceva tanto e che aveva appena comprato quel giorno, quando sono arrivato, era infatti sul marciapiede", prosegue il padre. Per la sua morte è indagato un 53enne, difeso dall’avvocato Alberto Marchesi. "Non l’ho visto", ha detto fin da subito.
La famiglia si è affidata all’avvocato Gabriele Dell’Unto per il procedimento penale e al collega Giovanni Pagano per le questioni civilistiche. Don Elvis, sacerdote di San lorenzo alle Corti,il ragazzo frequentava gli spazi della parrocchia, continua a sostenere psicologicamente la famiglia: hanno scelto proprio il campo accanto alal chiesa per dare l’addio al loro bambino.
La sua scuola continua a ricordarlo: preside, docenti e alunni gli stanno intitolando la biblioteca dell’istituto. Lo avevano fatto fin da subito con uno striscione alla finestra, con dei fiori sul suo banco, con tanti messaggi e palloncini il giorno del funerale. Sabato 15 maggio Adam aveva prenotato all’Amami sushi di via del Nugolaio. "Simpatia", avevano scritto i ristoratori sul loro tavolo. "Era così, gioioso e aperto con tutti". E’ un giorno speciale. Perché il Ramadan è finito da pochi giorni, Adam aveva fissato nel locale alle 13.30. Con i suoi amici si era ritrovato prima, avevano fatto colazione insieme. Poi, però, era venuta loro fame e così si erano anticipati. ‘Vediamo se ci prendono lo stesso’...
La famiglia Fatmi, di origine marocchina, è italiana da 35 anni. I bambini (Adam ha un fratellino e una sorellina) sono nati qui. "Usciti dal ristorante, sono andati da Mc Donald’s, Adam adora il milk shake, lo vedo ancora lì, non ha neanche fatto in tempo a berlo tutto", ci aveva detto il babbo subito dopo la tragedia. Il ragazzo era stato soccorso, ricoverato in Anestesia e rianimazione dove era morto dopo 9 giorni: i suoi organi erano stati donati, un altro suo gesto di generosità.