
di Antonia Casini
Quarantatré giorni senza Adam Fatmi. I genitori e gli zii contano i giorni da quando non c’è più e rinnovano il loro appello "perché sia fatta giustizia e casi simili non si ripetano". Il 12enne era stato investito da uno scooterista 53enne, indagato ("non l’ho visto - ha detto ai vigili), ed era morto dopo nove giorni di ospedale. "Siamo disperati", ci dice il papà Imad che è in Italia da 35 anni.
Sabato 15 maggio Adam prenota all’Amami sushi di via del Nugolaio. I ristoratori sul suo tavolo scrivono "simpatia". "Perché lui era così, aperto con tutti". La sua prima uscita a pranzo da solo, tra la preoccupazione della mamma e del papà. "Ci teneva così tanto...". Il Covid sta rallentando, le restrizioni stanno dimunuendo. E’ appena concluso il Ramadan e così Adam fissa un’uscita e la pausa per mangiare alle 13.30. Si ritrova però prima con gli amici: avendo fame, decidono di anticiparsi. "Usciti dal ristorante, sono andati da Mc Donald’s per un milkshake che Adam non ha fatto in tempo a finire". All’incrocio con via Sant’Antioco, "è stato travolto". E’ la polizia municipale di Cascina a indagare: agli atti, oltre alle testimonianze, c’è un video dell’incidente tratto dalle telecamere di un’attività commerciale vicino al punto. Sono in corso le consulenze, al termine delle quali, tutto il materiale sarà depositato in Procura.
Il ragazzino appare subito grave. "Ma se i soccorsi fossero stati chiamati prima magari si sarebbe potuto salvare", è il pensiero fisso della famiglia. Il piccolo viene rianimato dai sanitari dell’ambulanza e trasportato in pronto soccorso. Nel reparto di Rianimazione di Cisanello si fa di tutto per salvarlo. Ma più che passano i giorni e più che la speranza, non migliorando il quadro, diminuisce. Lunedì 24 maggio subentra la morte cerebrale. I genitori decidono di donare gli organi del loro "bimbone". L’addio nel campo accanto alla chiesa di San Lorenzo alle Corti, con la bara bianca, i pensieri dei suoi coetanei trasportati dai palloncini, è un esempio per tutti: ognuno prega il suo dio, ma il dolore è unico.
Da subito sono tantissime le iniziative attivate dalle comunità e dalla scuola. La preside della media Russo di Casciavola, professoressa Cristina Amato, che aveva definito il 12enne "fantastico", ci aveva raccontato che nel cortile della scuola un albero verrà dedicato a lui e che gli sarà intitolata la nuova biblioteca innovativa. "Abbiamo vinto un progetto e allestito questo spazio già imbiancato e arredato. Stiamo avviando le procedure per intitolarlo a lui".
"Una mamma di un compagno di classe ha anche avviato una raccolta firme per far disegnare delle strisce e un dosso, con un cartello in suo nome e l’illuminazione, nel punto in cui si è verificato tutto", aggiunge il babbo. "Anche don Elvis (il parroco di San Lorenzo, ndr) sta facendo tanto. Tutti gli volevano bene, Adam è nei nostri cuori. Per lui chiediamo giustizia perché non si può morire a 12 anni".