MARIO ALBERTO FERRARI
Cronaca

Stazione Trammino, Bruni (Pd): "Riqualificate senza smantellare i luoghi di aggregazione"

L'esponente dem: "Sosteniamo l’idea di un museo del cinema a Tirrenia, sottolineando tuttavia l'esigenza del recupero degli ex studios Pisorno. Ribadiamo la necessità che il progetto non smantelli uno dei pochi spazi di socialità ancora presenti nel quartiere, ma che anzi sia l'occasione per realizzarne di nuovi"

Enrico Bruni

Enrico Bruni

Tirrenia, 4 settembre 2025 - "Il dibattito che sta montando in questi giorni sui social rispetto al futuro dell’ex stazione del trammino di Tirrenia che ospita oggi uno dei pochi punti di socialità e aggregazione dimostra quanto i residenti di Tirrenia tengano al futuro del loro quartiere e alla necessità di incentivare la vivibilità". Così il consigliere comunale del Partito Democratico, Enrico Bruni, parlando della Vecchia Stazione del Trammino di Tirrenia, che nei piani della giunta Conti subirà una riqualificazione.

"Parto - le parole dell'esponente dem - da un punto che mi vede del tutto d’accordo, spezzando una lancia a favore di questa amministrazione: l’idea di un museo del cinema a Tirrenia è senza dubbio suggestiva e positiva. La nostra città, e in particolare Tirrenia, hanno una storia che merita di essere raccontata e valorizzata, e il cinema fa parte integrante di questa identità. Proprio per questo, però, credo che un progetto simile debba essere pensato in modo serio in rapporto con un progetto di recupero degli ex stabilimenti cinematografici Pisorno, oggi colpevolmente abbandonati. È lì che bisognerebbe concentrare gli sforzi: riconsegnare alla comunità un patrimonio che è stato lasciato a se stesso, e che invece potrebbe diventare un polo culturale e turistico di primo livello" aggiunge. "Il problema - continua Bruni - è un altro, ed emerge forte da un confronto con i residenti: Tirrenia ha pochissimi spazi di aggregazione e la ‘stazioncina’ era uno di questi. Non possiamo permetterci di sacrificare quel punto di ritrovo – l’unico per molti anziani, un luogo frequentato da giovani e famiglie – senza pensare a una soluzione alternativa. Un quartiere vive di luoghi dove ci si incontra, si parla, si gioca a carte, si sta insieme. Se li togliamo, impoveriamo la comunità". Bruni sostiene infatti che "La scelta da parte della Giunta Conti di collocare questo museo nell’ex stazione Trammino rischia di privare Tirrenia di uno dei pochi spazi di socialità che ancora resistono. Non possiamo ignorare quanto sia importante avere luoghi dove le persone possano incontrarsi, fermarsi, stare insieme. In un quartiere che già oggi ha ben pochi punti di aggregazione, eliminare un bar o un punto di ritrovo senza pensare a un’alternativa immediata significherebbe impoverire ulteriormente il tessuto sociale". Poi prosegue: "È evidente che quella zona vada riqualificata, così come il giardino antistante: sarebbe irresponsabile sostenere il contrario. Ma la riqualificazione non deve coincidere con lo smantellamento di spazi di socialità. Se davvero si decidesse di rinunciare al bar, allora dovrebbe essere previsto contestualmente un nuovo spazio di aggregazione, accessibile e aperto, perché i residenti non hanno bisogno di nuovi spazi ad uso esclusivo dei turisti o dei visitatori temporanei, ma di luoghi di aggregazione dove favorire la socialità e la costruzione di una comunità che vive tutti i giorni".

Il consigliere Dem conclude dicendo che: "Non ignoriamo peraltro le richieste che arrivano da questa parte di città: anche Tirrenia ha una rete di associazioni importante, con persone e volontari straordinari che rendono vivo un quartiere organizzando eventi e manifestazioni ogni mese e non soltanto nella stagione estiva. Per questo è insolito che un’amministrazione che si vanta di essere tanto attenta alle questioni del Litorale, oggi cali dall’alto un progetto come questo su Tirrenia, ma ignori quello che le associazioni chiedono da tempo, ovvero spazi accessibili, ospitali e stabili dove svolgere la propria attività culturale per il quartiere e la città".

In sintesi: "sì al museo del cinema, ma a condizione che nasca da un progetto ambizioso, che metta al centro il recupero degli ex studios e che non mortifichi i già rari spazi di incontro presenti a Tirrenia. L’obiettivo deve essere quello di arricchire, non di sottrarre".