
Dopo mesi di indagini serrate, i carabinieri della Stazione di Capannori (foto Crocchioni, di repertorio) hanno identificato e denunciato tre...
Dopo mesi di indagini serrate, i carabinieri della Stazione di Capannori (foto Crocchioni, di repertorio) hanno identificato e denunciato tre uomini ritenuti responsabili di una lunga serie di furti in abitazione, consumati e tentati, avvenuti tra i comuni di Lucca e Capannori tra marzo e maggio 2025. Si tratta di un 56enne, un 31enne e un 46enne — i primi due di origini macedoni e il terzo originario di Merano (Bolzano) — tutti domiciliati a Pisa, in località Coltano, e con numerosi precedenti per reati contro il patrimonio.
Le indagini, durate circa tre mesi, hanno permesso di attribuire al trio ben dieci episodi criminosi, grazie a servizi di pedinamento, appostamenti e all’analisi delle immagini delle telecamere di videosorveglianza comunale. Le accuse, formalizzate in stato di libertà, sono di furto e tentato furto in abitazione in concorso. I tre sono ritenuti responsabili dei seguenti reati: il furto a Castelvecchio di Compito (14 marzo), dove è stata trafugata una medaglia al valore della Prima Guerra Mondiale da casa di un’anziana, a San Pietro a Vico (18 aprile): tre episodi nella stessa sera, tra cui due furti riusciti con bottino di gioielli e 700 euro; a Segromigno in Monte (19 aprile) e Lucca (25 aprile): due tentativi falliti per il rientro dei proprietari; in via della Madonnina a Capannori (23 aprile) per un colpo da 7mila euro in contanti e gioielli in oro; a Segromigno in Piano (10 maggio), dove sono stati rubati oro e bigiotteria e infine a Marlia, il 23 maggio scorso, dove due tentativi di furto sono stati interrotti dall’intervento dei carabinieri, riusciti a bloccare i tre in flagranza. Proprio in occasione dei colpi del 23 maggio, i militari della Compagnia di Lucca hanno predisposto un’operazione congiunta che ha coinvolto ben 21 uomini e sette mezzi (tra cui quattro auto civetta). Durante le perquisizioni sono stati rinvenuti strumenti da scasso, come un grosso cacciavite da 33 cm, una tronchese, torce e guanti, nonché attrezzature per analisi e selezione di metalli preziosi.
La tecnica utilizzata era sempre la stessa: i tre, per quanto ricostruito, effettuavano un sopralluogo nella zona scelta, poi due di loro scendevano dal veicolo per forzare porte e finestre, mentre il terzo restava alla guida per la fuga rapida. Il 3 luglio i carabinieri hanno notificato agli indagati l’avviso di garanzia e la conclusione delle indagini preliminari. L’operazione ha permesso di interrompere una pericolosa scia di reati e ha restituito sicurezza ai cittadini di Lucca e Capannori, colpiti da un’ondata di furti che aveva generato forte allarme sociale.
Giulia Prete