
Pisa, 10 settembre 2023 – “Portatemi in carcere, lì almeno posso mangiare". Nuovo episodio di violenza a Cisanello. Era stato arrestato la notte precedente dai carabinieri a Pontedera per spaccio: aveva un involucro in carta cellofanata del peso di poco più di 112 grammi di hashish.
La sostanza era stata sequestrata e l’uomo era finito in manette. Ma, il 33enne di origini senegalesi, dopo la direttissima in Tribunale a Pisa, era stato liberato. Si è quindi diretto al centro di igiene mentale (Cim) dove - la ricostruzione dei militari - avrebbe aggredito il personale più volte. Ero andato per chiedere aiuto". Quindi il nuovo intervento degli uomini dell’Arma che, a quel punto, lo hanno condotto al Pronto soccorso: era alterato.
Qui ha dato di nuovo in escandescenze. Ha detto di non voler far del male ai sanitari e così poi è stato, ma ha danneggiato nel frattempo i computer. Dopo una visita, ha tentato di spaccare il vetro del triage. L’obiettivo, "farsi arrestare di nuovo e farsi portare al Don Bosco", si è sfogato poi con chi lo ha tranquillizzato. "In carcere starei di sicuro meglio di come vivo adesso", ha riferito ai medici.
Poco dopo, il personale sanitario in turno, ha dovuto affrontare un’altra emergenza. Davanti alla sala d’attesa c’era un uomo conosciuto, anche lui alterato, che offendeva i passanti. E’ stato quindi fatto uscire. Ma, mentre andava verso l’Urp, l’ufficio per le relazioni con il pubblico, ha iniziato a lanciare pietre contro le auto. E’ stato bloccato in attesa, stavolta, della polizia chiamata sul posto. Sono stati gli agenti delle Volanti a prenderlo in carico e portarlo via.
Un problema, quello della sicurezza del Ps di notte, che i sindacati pongono da tempo. Molti episodi di aggressioni avvengono proprio in queste ore, dato che alcune persone senza dimora non sanno dove dormire e si rifugiano in Pronto soccorso.
I primi di luglio si erano verificati altri due episodi diversi preoccupanti. Un’infermiera era stata minacciata con la siringa da un paziente e un’altra collega era stata presa a sputi dalla compagna di un paziente. A fine agosto, invece, un giovanissimo aveva dato in escandescenze armato di coltello (sette centimetri).
Solo la prontezza di un dottore presente in quel momento aveva evitato che la storia finisse molto male: era riuscito a disarmarlo. La direzione aziendale, anche dopo gli articoli de "La Nazione" e gli appelli dei sindacati, ha deciso, oltre al posto fisso, di tenere una guardia 24 ore su 24 all’interno della struttura ospedaliera da 90mila accessi l’anno: una decisione apprezzata dal personale.
Antonia Casini