di Maddalena NeriniPISANel cuore del parco di San Rossore, all’interno della storica villa del Gombo, torna il Festival Toscano di Musica Antica, che con il concerto del celebre pianista pisano Maurizio Baglini immergerà completamente il pubblico e l’ambiente circostante in un passato lontano, in un viaggio musicale che attraversa secoli, per proiettarci direttamente nella prima metà dell’ottocento. Si tratta di evento unico, che vede l’esecuzione di un programma interamente dedicato a Liszt e l’utilizzo da parte del maestro pisano di uno strumento musicale dal valore inestimabile. Il maestro Maurizio Baglini, pianista concertista di fama internazionale, è felice di tornare nella sua città natale, dove si esibirà nel pomeriggio del 4 luglio con un pianoforte autografato e suonato dal celebre compositore Franz Liszt in occasione del primo recital a pagamento della storia, avvenuto nella città della torre pendente nel lontano 1839.
"A Pisa è cominciata un’operazione che ha cambiato la prospettiva del concerto di pianoforte, e per un pisano come me è motivo di forte commozione" dice Baglini – La difficoltà più grossa è il rispetto per uno strumento così antico, infatti sto facendo pratica in vista del concerto suonando e esercitandomi su una copia, i tasti sono più stretti ed è importante prendere bene le misure. Non si tratta solo di un esercizio manuale ma è anche un esercizio di abitudine al suono: è come calarsi in un altro mondo e ascoltare una voce diversa".
Il parco di San Rossore all’interno del quale si terrà il concerto è un vero e proprio paradiso naturale, e tra mare, boschi, vegetazione e animali, è il luogo ideale in cui tuffarsi nel passato per avere un’esperienza realistica e verosimile di quella che poteva essere la musica nell’ottocento, lontana dall’inquinamento acustico a cui oggi siamo fin troppo abituati. "Il suono di questo strumento è espressivo e suadente e verrà accompagnato dal suono del mare e della natura, è stata scelta la stessa ambientazione architettonico acustica dei grandi dell’ottocento, con l’intento di ricreare in modo realistico le atmosfere del tempo" continua Baglini "Le persone spesso si chiedono come fosse vivere nell’ottocento e tra pochi giorni attraverso la musica possiamo capire qualcosa di reale su quell’epoca".
Tra i musicisti più brillanti sulla scena internazionale Baglini è abituato a suonare nei teatri di tutto il mondo, ma a Pisa prova sempre un emozione speciale: "Sono nato in questa città, è qui che mi sono formato, è qui che ho iniziato a studiare e sognare, e è qui che ho plasmato il desiderio di vivere suonando e oggi posso dire di esserci riuscito" dice Baglini "Non si tratta di un banale provincialismo, ma di rievocare le proprie radici che dovrebbero essere sempre preservate, e poter eseguire questo concerto nella mia città è per me motivo di gioia e di orgoglio" Quella di venerdì è un’esperienza unica, di immersione nella natura e di ritorno al passato, che fa di Pisa teatro di uno dei concerti più belli e coinvolgenti che ci siano mai stati, con la presenza di un pianista affermato ma che mai ha dimenticato la sua amata città.