REDAZIONE PISA

Panettoni a luglio, anti-homeless . Minoranza sul piede di guerra

Sono comparsi due grossi blocchi di cemento all’esterno di due locali vuoti in piazza Gambacorti. Auletta (Una città in Comune) e Bruni (Pd) insorgono: "La marginalità non va nascosta, metodo sbagliato". .

Panettoni a luglio. Sono comparsi senza uvetta e canditi, e sono fatti di cemento "indigesto" ad alcuni consiglieri di minoranza. Location: piazza C.Gambacorti (già La Pera). Due blocchi di cemento sono stati posti davanti ad altrettanti fondi vuoti: in quell’angusto spazio dormivano homeless; non sempre, non tutte le sere. Due consiglieri comunali incalzano la Giunta Conti: Francesco Auletta di Una città in Comune deposita una interrogazione immediata, e Enrico Bruni del Pd parte con un parallelismo politico della Giunta tra il cemento anti clochard e l’uscita dalla società della salute. Il punto è però chi abbia messo quei blocchi. E Auletta scrive: "È questa la nuova geniale misura della Giunta Conti contro le persone più fragili nella nostra città? Dopo le ordinanze contro il sedersi sui gradini e lo sdraiarsi sulle rastrelliere, sarebbe questa la nuova misura della destra contro i poveri? Depositeremo una interrogazione immediata per capire se si tratta di un’azione di qualche soggetto privato, che va nel caso immediatamente rimossa, o se si tratta di un’azione meditata ed agita dal Comune. In qualunque caso chiediamo che siano immediatamente rimossi questi blocchi di cemento".

Bruni dichiara: "Non servono a sedersi, non migliorano l’arredo urbano, non rendono più fruibile lo spazio pubblico. Servono solo a impedire a qualcuno – probabilmente una persona senza dimora – di sdraiarsi a dormire lì. Non è un errore: è una scelta. È la cifra di un modello di gestione delle marginalità che questa Giunta porta avanti da anni. Un modello che non affronta i problemi, ma li rimuove dallo sguardo. Un modello che non include, ma esclude. È lo stesso spirito con cui si è deciso di uscire dalla Sds: rinunciare a uno strumento di rete e di presa in carico territoriale, sostituendolo con la gestione diretta senza un piano. Il decoro non si costruisce nascondendo la povertà, ma mettendo in campo servizi, risorse, luoghi di accoglienza e progetti di reinclusione".

Conclude poi Auletta: "Per gli immobili chiusi il Comune dovrebbe attivare politiche e stanziare risorse per il loro riutilizzo, cosa che in tutti questi anni non è mai avvenuto".

Carlo Venturini