Pisa, l’omicidio ripreso dalle telecamere: uno in carcere, l’altro ricercato

Un terzo, 40enne, indagato per rissa. Oggi l’incarico per l’autopsia su Ilyes che ha ricevuto 20 colpi. Si teme la fuga dell’uomo che avrebbe materialmente compiuto il delitto, al setaccio la comunità georgiana

Ilyes Amri, 25 anni, tunisino, è stato ucciso a coltellate venerdì notte in piazza Vittorio Emanuele, pieno centro storico di Pisa

Ilyes Amri, 25 anni, tunisino, è stato ucciso a coltellate venerdì notte in piazza Vittorio Emanuele, pieno centro storico di Pisa

Pisa, 9 gennaio 2024 – Almeno venti colpi di cui due mortali al collo e al torace. Ileyes Amri, 27 anni appena compiuti, di origini tunisine è morto in ambulanza. Il delitto è stato ripreso dalle telecamere che si trovano in zona, in piazza Vittorio Emanuele, sotto i loggiati davanti alle Poste centrali. Su chi li abbia inferti materialmente stanno ancora indagando i carabinieri che hanno fermato, sabato sera, un georgiano di 32 anni (che si trova nel carcere Don Bosco) noto come Shota, nelle prossime ore è atteso l’interrogatorio di garanzia: in quell’occasione, difeso dall’avvocato Gian Filippo Catarsi di Livorno, potrà chiarire la sua posizione. Ma i carabinieri cercano un connazionale: sarebbe stato lui a sferrare i due colpi fatali. Si teme la fuga dell’uomo, in queste ore le indagini sono serrate nella comunità georgiana. Sarà l’autopsia a chiarire quale sia stato il colpo che ha portato alla morte il giovane che lavorava nel mondo dell’edilizia. E quindi a stabilire chi dei due indagati sia accusato di essere l’autore effettivo dell’omicidio. Stamani sarà dato l’incarico al dottore Andrea Scatena e al professor Marco Di Paolo, l’esame autoptico si terrà poi venerdì.

C’è poi un altro georgiano, 42 anni, indagato, ma, al momento, solo per rissa. Dopo il passaggio per le cure e il referto in pronto soccorso, è stato lui stesso a presentarsi agli uomini dell’Arma: "Non sono stato io e non c’entro con l’omicidio, non conoscevo Amri". E’ stato ascoltato a lungo e rilasciato.

La famiglia di Ilyes Amri si è affidata all’avvocato Gabriele Dell’Unto: "Chiediamo alle forze dell’ordine di fare chiarezza", affermano i fratelli.

Ancora da capire i motivi. Si è parlato di rissa con cocci di bottiglia e coltelli, ma perché è stato ucciso proprio il 27enne tunisino? I fratelli negano con forza che il giovane spacciasse. E sostengono che l’uomo sia intervenuto in realtà proprop per stemperare gli animi. Animi accesi da un acquisto forse di stupefacente non andato a buon fine.

Il fatto è avvenuto nella zona in cui, su disposizione del comitato presieduto dal prefetto di Pisa, Maria Luisa D’Alessandro, era in corso un servizio straordinario delle forze dell’ordine.