ENRICO MATTIA DEL PUNTA
Cronaca

Oggi l’abbraccio a Marah. Attese almeno 500 persone. Gli studenti: "Indossate la kefiah"

Il funerale della giovane palestinese morta a Pisa sarà al Parco della Pace, poi sepoltura privata. L’ambasciatrice Mona Abuamara: "Non ci interessano le polemiche sulle cause, gesto di umanità" . .

Marah Abu Zuhri

Marah Abu Zuhri

Una comunità intera si stringerà oggi a mezzogiorno attorno alla memoria di Marah Abu Zuhri, la ragazza palestinese di 20 anni morta a Pisa, all’ospedale Santa Chiara, dopo essere stata evacuata dalla Striscia di Gaza dal governo italiano. Alla cerimonia funebre sono attese almeno 500 persone a Pontasserchio, la previsione sulla partecipazione è della Digos. La cerimonia pubblica si svolgerà nel parco della pace Terzani prima della tumulazione, in forma privata, nel cimitero del posto. Sempre al parco della pace la sera alle 21.30 ci sarà la fiaccolata in memoria di Marah; anche per quell’appuntamento la polizia prevede centinaia di partecipanti.

L’accesso riservato alle autorità e al feretro sarà da via Di Vittorio, mentre gli ingressi pedonali saranno aperti sia da via Di Vittorio che da via Vittorio Veneto. Attesi il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, l’assessora regionale Alessandra Nardini, il presidente della Provincia di Pisa, Massimiliano Angori, e l’ex europarlamentare di Rifondazione Comunista, Luisa Morgantini. Ma anche il prefetto di Pisa, Maria Luisa D’Alessandro, che lunedì scorso aveva incontrato la mamma di Marah. Presenti, inoltre, alcuni sindaci o assessori delegati della provincia di Pisa e il sindaco di Sesto Fiorentino, Lorenzo Falchi. Tra le autorità anche l’ambasciatrice della Palestina in Italia, Mona Abuamara. "Non ci interessano le polemiche uscite sulle cause della sua morte – ha dichiarato –, il nostro è un gesto di umanità nei confronti di Marah e di tutte le Marah di Gaza che continuano a morire nell’indifferenza della comunità internazionale".

Attese anche tante associazioni e gli studenti per la Palestina che hanno invitato "a venire con le proprie kefieh, le bandiere della Palestina e la determinazione di chi sa da che parte stare".

Enrico Mattia Del Punta