ANTONIA CASINI
Cronaca

“Sei il nostro esempio”. Doppia tragedia in moto. Ricordi, dolore e indagini. “Resterai nei nostri cuori”

La sorella di Jacopo si è esibita in un evento di sport in omaggio al fratello. Le tante domande ancora senza risposta e le iniziative nelle scuole

Leonardo Renzoni, 16

Leonardo Renzoni, 16

 Pisa, 22 settembre 2025 – “Rimarrai sempre nei nostri cuori. Sei un esempio”. La sorella, la fidanzata e gli amici di Jacopo lo hanno ricordato sabato sera in piazza XX Settembre per la Notte bianca dello sport, come “una persona importante”. Anche per i compagni. Tante già le iniziative in corso fra i banchi: una raccolta fondi, un abbraccio collettivo e aiuto e sostegno per le due famiglie e per i ragazzi. La scuola affronta il dolore, dopo la tragedia in moto in cui hanno perso la vita Jacopo Gambini, 17 anni, e Leonardo Renzoni, 16. “Dobbiamo insegnare ai ragazzi a ripartire”, ci aveva detto il preside dell’Iti Da Vici, Federico Betti. “Stiamo aiutando gli studenti anche con lo psicologo”, aveva aggiunto il dirigente scolastico del Buonarroti, Alessandro Salerni.

Leonardo Renzoni
Leonardo Renzoni

Proseguono le indagini che si basano soprattutto su tre elementi: i segni sui mezzi, le immagini delle telecamere di videosorveglianza, i testimoni. Ma anche su altri accertamenti come per esempio sulla documentazione e le moto stesse.

Come è stato possibile che i due veicoli si siano scontrati frontalmente? Jacopo è morto subito, Leonardo, dopo tre giorni e la sua famiglia ha deciso di donare i suoi organi salvando altre vite. “Lui era altruismo”. Una doppia tragedia che ha sconvolto due comuni, Pisa e San Giuliano, dove gli adolescenti abitavano.

Jacopo Gambini, morto in moto a 17 anni
Jacopo Gambini, morto in moto a 17 anni

Non sembra che siano state trovate le telecamere che si indossano sui caschi e che sarebbero comunque disintegrate, dato l’impatto. Si stanno però cercando filmati degli occhi elettronici in zona, sui social e sui telefonini dei ragazzi presenti. Inizialmente si era parlato di numerosi giovani sul posto che sono stati sentiti dalla polizia municipale, che conduce le indagini coordinate dalla procura per i minorenni di Firenze.

Restano ancora tante domande. Quel luogo (a chi appartiene ed era accessibile?) è conosciuto per essere un piazzale di ritrovo dei più giovani. Mercoledì scorso c’erano anche Jacopo e Leonardo che - ci ha detto il padre del secondo - forse si conoscevano di vista. Erano andati là per stare insieme ad altri, fare due chiacchiere e qualche gioco, forse anche con le moto, ma durante uno di questi giochi - è il timore dopo la ricostruzione dei vigili urbani - qualcosa non ha funzionato. Restano da analizzare le due moto che sono state sequestrate: quali sono stati i punti di contatto? Non ci sarebbero segnali di frenata per terra.

Erano entrambi in movimento o uno solo? E ancora: potrebbe essere stato coinvolto anche qualcun altro? I due ragazzini o i loro amici e compagni di gruppo erano mai stati controllati prima? Il questore di Pisa, Salvatore Barilaro, ha spiegato che da inizio 2025 la polizia non ha mai ricevuto segnalazioni o denunce di comportamenti pericolosi in quel piazzale. Il padre di Leonardo esclude che ci siano state gare o giochi: “Sono quasi certo che siano tutte cavolate”. E non sarebbero emersi elementi al momento che possano ricondurre a una sfida social. Forse qualche risposta arriverà dalle autopsie.

Al di là delle indagini, rimane il dolore per queste due vite giovanissime interrotte. Distrutte le famiglie e sconvolti i compagni i cui padri e madri hanno scritto una lettera ai genitori di Jacopo e Leonardo: “Sappiate che non siete soli”.