MARIO ALBERTO FERRARI
Cronaca

Medaglia agli eroi silenziosi: "che scelsero la dignità"

Anche i due sanminiatesi Mario Cenni e Amedeo Natal tra i 650mila che rifiutarono do aderire alla repubblica di Salò. La cerimonia ieri mattina in Prefettura.

Un momento della cerimonia

Un momento della cerimonia

Pisa ha reso omaggio al sacrificio silenzioso di coloro che pagarono con il filo spinato la scelta di non piegarsi al nazifascismo. Ieri, in Prefettura, si è svolta la cerimonia di consegna delle Medaglie d’Onore conferite dal Presidente della Repubblica ai cittadini italiani, militari e civili, deportati e internati nei lager nazisti. "Eroi silenziosi" che hanno pagato con la prigionia, la fame, le malattie e i lavori forzati la sola colpa di aver scelto di non collaborare con la repubblica sociale italiana e con il regime nazifascista.

"Si tratta di oltre 650mila uomini – ha ricordato il prefetto di Pisa, Maria Luisa D’Alessandro, durante la cerimonia – che si sono trovati di fronte a una scelta: da un lato aderire alla repubblica di Salò e collaborare col regime nazifascista; dall’altro la dignità. La stragrande maggioranza scelse la dignità e la difesa della Patria, subendo per questo umiliazioni e dolore e, per oltre 50mila di loro, la morte. Sono persone che simboleggiano i valori della libertà, che non si piegano alla violenza, ed è per questo che vanno onorate".

La cerimonia pisana è avvenuta alla vigilia della prima Giornata nazionale in memoria degli internati italiani nei campi di concentramento tedeschi, istituita dal Parlamento all’unanimità e che sarà celebrata ogni 20 settembre, giorno in cui, nel 1943, Hitler decise di mutare lo status dei prigionieri italiani in internati. "Un’iniziativa – ha proseguito D’Alessandro – che vuole conservare la memoria e rafforzare il senso di civiltà, rispetto e comunità. Celebrarla significa parlare ai giovani, per far conoscere loro le storie degli internati: simboli di speranza, che dalla prova più dura lasciano un messaggio di pace". Il prefetto ha sottolineato il dovere delle istituzioni locali e sulle scuole: promuovere cerimonie, ricerche, pubblicazioni e incontri. "Momenti – ha concluso – per custodire la memoria e trasformarla in coscienza civile, così da ricordare il sacrificio degli eroi silenziosi. Una luce per capire il passato e una responsabilità per le scelte future".

Mario Ferrari