GABRIELE MASIERO
Cronaca

L’arcivescovo e il conclave: "Indietro non si torna. Risposta al passo coi tempi"

Monsignor Giovanni Paolo Benotto sul nuovo Pontefice: "Sguardo avanti" .

Monsignor Giovanni Paolo Benotto sul nuovo Pontefice: "Sguardo avanti" .

Monsignor Giovanni Paolo Benotto sul nuovo Pontefice: "Sguardo avanti" .

"Dobbiamo avere un atteggiamento di fiducia, al di là della fede, e per chi crede bisogna chiedere allo Spirito santo di provvedere a illuminare in maniera autentica chi è chiamato a scegliere". Così l’arcivescovo emerito, Giovanni Paolo Benotto (nella foto Del Punta/Valtriani), parla dell’imminente conclave chiamato a scegliere il nuovo Papa. Naturalmente l’attuale amministratore apostolico della diocesi, in attesa dell’ordinazione di padre Saverio Cannistrà del prossimo 11 maggio, non fa previsioni sui nomi, ma traccia un profilo non solo del nuovo pontefice ma dell’eredità spirituale lasciata da Papa Francesco: "La Chiesa - dice - credo che sia attrezzata. I Papi rispondono al contesto in cui sono vengono eletti e quindi anche in questo caso sarà così. Nessuno va indietro o può pensare di farlo. Il nuovo Papa, dunque, dovrà rispondere alle necessità della Chiesa nel momento storico che stiamo vivendo tenendo in debita considerazione anche l’attualità del mondo. Ecco perché è ridicolo pensare di tornare indietro e per andare dove?"

Alla domanda è lo stesso Benotto a rispondere con enfasi: "C’è da camminare ed è un cammino che deve portare all’esperienza di tutto quello che c’è stato, non buttare via nulla di ciò che è buono, ma tutto deve poter contribuire a creare una risposta adeguata ai tempi che stiamo affrontando". Insomma, dal conclave l’arcivescovo emerito si aspetta una soluzione che, se non proprio in continuità con il magistero di Francesco, prosegua nella direzione tracciata con forza dal suo pontificato: "Camminare rivolgendo lo sguardo in avanti - conclude Benotto - appartiene all’intelligenza umana, ma è anche sintomo di sapienza cristiana. L’intelligenza è infatti la capacità di leggere gli stimoli che arrivano dal mondo che viviamo e di coniugarli con quelli della grazia e dell’azione di Dio. Chi ha fede, ma anche i non credenti, devono aspettarsi tutto questo dal lavoro dei cardinali chiusi in conclave".

Gab. Mas.