
Centinaia al Parco della Pace, Cecchelli: "Sua morte conseguenza genocidio. Non un’eccezione, come si è cercato far credere attaccando i nostri medici". .
"La morte di Marah non è un’eccezione, come si è provato a far credere attaccando i nostri bravi medici. La sua morte è la conseguenza del genocidio del popolo palestinese portato avanti dal governo israeliano. A Gaza si muore ogni giorno nel silenzio assordante dei governi mondiali". Così il sindaco di San Giuliano, Matteo Cecchelli, ieri a Pontasserchio ha salutato la ventenne palestinese denutrita, Marah Abu Zhuri, morta all’ospedale di Cisanello a causa del "grave deperimento organico", come hanno stabilito i medici pisani, due giorni dopo il suo arrivo da Gaza grazie all’operazione di evacuazione sanitaria disposta dal governo italiano.
Il sindaco sangiulianese ha scelto, non a caso, il Parco della Pace "Tiziano Terzani" di Pontasserchio "per fare rumore" con un gesto simbolico e stimolare le coscienze di tutti, parlando davanti al feretro di Marah, adagiato a terra e ricoperto da una bandiera palestinese. Erano in centinaia a salutarla, presenti anche le forze dell’ordine per monitorare la cerimonia.
"Di fronte al silenzio dei grandi della terra – ha aggiunto Cecchelli – abbiamo deciso di fare rumore, perché davanti a una catastrofe umanitaria e politica di questa portata non si può stare in silenzio. In questo Parco della Pace, c’è chi ha deciso di fare rumore, chi ha deciso di essere qui per manifestare il proprio dissenso verso questo genocidio, verso chi oggi ha deciso di essere assente e decide ogni giorno di stare in silenzio. Abbiamo voluto che Marah avesse una tomba, un luogo, una memoria. Perché ogni persona ha diritto a essere riconosciuta. Anche nella morte. E in un tempo in cui si cerca di disumanizzare un intero popolo, abbiamo scelto di restituire dignità".
Marah, appunto. Un "simbolo della resistenza palestinese davanti all’occupazione illegale israeliana", l’ha definita l’ambasciatrice palestinese in Italia, Mona Aboumar, ma anche una persona che "rappresenta tutti i palestinesi che stanno soffrendo anche del silenzio e dell’indifferenza di fronte al genocidio perpetrato da Israele di tanti grandi del mondo: un genocidio che va avanti da due anni in diretta in tutte le tv del pianeta". Perché è alla Toscana e a Pisa, ha concluso il presidente della Provincia, Massimiliano Angori, "che la famiglia l’ha affidata e saremo noi che ne custodiremo la memoria".
Tra le altre autorità presenti, l’assessora regionale Alessandra Nardini, il prefetto Maria Luisa D’Alessandro, l’assessora del Comune di Pisa Gabriella Porcaro e la consigliera provinciale del Pd Maria Antonietta Scognamiglio. E altri esponenti del mondo politico e sociale. Hanno preso parte anche rappresentanti dei Comuni di Stazzema e Montopoli in Val d’Arno, l’ambasciatrice della Palestina in Italia Abeer Odeh e l’imam di Firenze Izzedin Elzir, come scriviamo nelle pagine nazionali.
In serata era prevista anche una manifestazione in memoria della giovane, ma, a causa dell’allerta meteo arancione emessa dal Cfr della Regione, (dal pomeriggio di ieri e per tutta la serata/nottata), la fiaccolata “Luci su Gaza” prevista per stasera al Parco della Pace, dove sarebbero intervenuti i rappresentanti delle associazioni, è stata rinviata a lunedì 25 agosto sempre alle 21.30 e nello stesso luogo.