Incidente San Rossore, gli animalisti: “Vicinanza al fantino, ora basta far correre i cavalli”

Parla il presidente di IHP, Italian Horse Protection, la prima associazione italiana di tutela dei cavalli

Chiesto lo stop delle corse dei cavalli

Chiesto lo stop delle corse dei cavalli

Firenze, 3 febbraio 2024 – "Esprimiamo la nostra più profonda vicinanza a Dominik Pastuszka, il giovane fantino polacco che sta lottando con la morte dopo una rovinosa caduta avvenuta durante una corsa all'ippodromo di San Rossore, e alla sua famiglia". Così Sonny Richichi, presidente di IHP, Italian Horse Protection, la prima associazione italiana di tutela dei cavalli, che ha sede a Montaione.

"Non c'è invece più niente da fare per War Brave, il cavallo di soli cinque anni che insieme a Pastuska stava partecipando alla gara a ostacoli sui 3500 metri per il premio Oleandro all'ippodromo di San Rossore, che è stato abbattuto a causa delle ferite riportate in seguito alla caduta. Dal nostro punto di vista, non possiamo fare altro che ribadire come sia oggi del tutto inaccettabile sottoporre gli animali a questo sfruttamento in nome di manifestazioni che tra l'altro godono anche di sempre minor seguito tra i cittadini. Da sempre siamo contrari e oggi lo ribadiamo con convinzione ancora maggiore", prosegue Richichi.

"Va tenuto ben presente che i cavalli per loro natura e per caratteristiche etologiche non correrebbero mai in quei contesti. Nelle corse i cavalli vengono costretti a tenere comportamenti che in natura non avrebbero mai: lo diciamo da anni e adesso ci sono anche numerose validazioni scientifiche a sostegno di questa argomentazione. È solo sfruttamento. Uno sfruttamento che confliggendo con le caratteristiche naturali di questi animali moltiplica il grado di rischio, sia per gli animali stessi che per gli esseri umani. Ancor più grave è il fatto che in Italia l'ippica e le corse sono finanziate con fiumi di soldi pubblici, soprattutto da questo Governo che sotto la guida del ministro Francesco Lollobrigida ha addirittura creato una direzione apposita in seno al dicastero dell'Agricoltura e aumentato gli stanziamenti. È vergognoso che lo Stato italiano foraggi direttamente questo sfruttamento dove gli animali sono ingranaggi di un meccanismo opaco che non dà conto delle loro condizioni né durante il periodo in cui partecipano alle gare né di cosa accade loro quando non sono più buoni per farci soldi", conclude il presidente di IHP.

"Se gli ippodromi sono in profonda crisi finanziaria, lo si deve alla mutata sensibilità di un numero sempre crescente di persone che non traggono nessun divertimento da manifestazioni che troppo spesso si concludono in modo tragico. Lo Stato italiano dovrebbe prenderne atto e usare le risorse pubbliche per scopi più utili e nobili, anziché aumentare gli stanziamenti".