
Le risorse ottenute dalla vendita (per 681mila euro) dell’ex asilo Coccapani, saranno destinate. il recupero funzionale della chiesa di San Zeno (nella foto): lo stabilisce un atto di indirizzo appena approvato in giunta: ne parla l’assessore Filippo Bedini
La Giunta comunale ha approvato un atto di indirizzo con il quale si impegna a destinare le future "entrate rivenienti dall’alienazione dell’ex asilo Coccapani n. 11 ai fini dei lavori di ristrutturazione resisi necessari per la chiesa di San Zeno". La Giunta esprime anche l’indirizzo ad approvare una variazione di bilancio e del Dup per inserire i lavori di ristrutturazione nel Piano triennale dei lavori pubblici. Come anticipato da La Nazione, infatti, nei giorni scorsi è stato aggiudicato provvisoriamente l’ex nido comunale, per la cifra di 671mila euro. In attesa dell’aggiudicazione definitiva, il Comune ha deciso di destinare le risorse così ottenute al recupero funzionale della chiesa di San Zeno.
"La vendita dell’ex asilo Coccapani consentirà di avere a disposizione risorse importanti e il ricavo costituirà una parte importante di quanto serve per fare finalmente i lavori necessari per rendere fruibile la chiesa di san Zeno – spiega l’assessore al patrimonio Filippo Bedini – A conferma del principio-cardine su cui si fonda l’azione politica di indirizzo nella gestione e valorizzazione del patrimonio comunale, fondamentalmente di buon senso: partendo dal presupposto che il patrimonio immobiliare del Comune di Pisa è così vasto che è impossibile valorizzarlo tutto tramite gestione “in proprio”, è indispensabile decidere cosa tenere, valorizzandolo, e cosa sacrificare, vendendo. Ciò che si vuol tenere, si deve essere in grado di tenerlo bene, di farlo stare aperto, di farlo vivere. Il resto occorre provare a venderlo, fermo restando il principio che gli introiti della parte di patrimonio sacrificato devono essere utilizzati per recuperare, restaurare, manutenere la parte di beni che si è, invece, stabilito di tenere. Utilizzo il verbo “sacrificare” non a caso: spiace vendere alcuni immobili di pregio, non c’è dubbio. Ma se l’alternativa reale è lasciarli andare in malora, perché inutilizzati e chiusi, allora il “sacrificio” diventa investimento, se permette di reperire risorse da destinare al recupero e alla valorizzazione di altri beni, che altrimenti sarebbe impossibile sistemare. Il recente affidamento della chiesa di san Marco in Calcesana al teatro Verdi consente al Comune di rimanere proprietario del bene. Ma non sempre le cose possono andare così. Diverso è il caso del’ex asilo Coccapani, un immobile molto bello, ma per una serie di ragioni non più utilizzabile né come asilo, né come spazio per altri tipi di servizio di pubblica utilità. Così finisce che rimane vuoto, inutilizzato, e si deteriora, viene -come già accaduto più volte- occupato abusivamente, cade nel degrado".