GABRIELE GALLIGANI
Cronaca

Terme nel caos: l’assegno non c’è. E ancora una volta è tutto da rifare

A Montecatini manca la cauzione di centomila euro. L’offerta era stata presentata da una società di Londra

Le Terme di Montecatini stanno vivendo stagioni molto travagliate

Montecatini Terme (Pistoia), 9 dicembre 2021 - Anche se nessuno ufficialmente lo ammette, ormai è chiaro: l’assegno di cauzione da centomila euro, primo requisito del bando per la ricerca di un socio privato che prendesse, attraverso un aumento di capitale sociale, la maggioranza del pacchetto azionario, non c’è. Per la ratifica si attende che l’amministratore unico delle Terme invii a Regione Toscana e Comune di Montecatini (i soci proprietari) il verbale sull’esito dell’esame della documentazione dell’offerta presentata dalla International Tax Advisors Limited, società con sede a Londra, l’unica cha ha risposto al bando. A quel punto, visto la scontata chiusura della trattativa, i soci convocheranno un’assemblea straordinaria per decidere il da farsi.

Fra l’altro i centomila euro, rappresentavano solo una piccola parte del totale. Rispetto all’operazione complessiva, quasi spiccioli. Sì perchè il bando prevedeva l’aumento di capitale attraverso l’acquisto dei debiti delle Terme, che ammontano a circa 35 milioni. Inoltre entro due anni servivano altri 25 milioni da investire nel rilancio delle Terme, a cominciare dalla piscina termale alle Leopoldine, il cui cantiere è fermo da una decina d’anni.

Ma adesso in città, ormai si pensa a come gestire il "day after", a come salvare la società Terme, che da anni presenta bilanci in rosso. Quello che tutti vorrebbero scongiurare è l’ipotesi di portare in libri in Tribunale. Serve un piano B. Magari quello che ha consentito il recente salvataggio delle Terme di Salsomaggiore. Dopo un concordato durato cinque anni sono state acquistate dalla Cassa Depositi e Prestiti per 10,25 milioni e date in gestione alla Qc Terme (della famiglia Quadrio Curzio) leader nel settore con altri nove centri termali e centri benessere in Italia, uno in Francia e uno a New York.

Oppure come è successo a Chianciano raggiunto con il ministero dello Sviluppo economico per poter attingere al fondo gestito da Invitalia. Insomma, al posto del "cavaliere bianco" che non è venuto a salvare le Terme di Montecatini, si invoca l’arrivo della cavalleria, in questo caso lo Stato. Tutto questo nell’anno in cui l’Unesco ha concesso a Montecatini Terme, il riconoscimento di "Patrimonio mondiale dell’umanità" per la sua caratteristica di essere una città nata e e sviluppata in funzione delle sue Terme.