Montecatini, bando terme: arriva un altro rinvio

Il fondo inglese ha chiesto e ottenuto altri undici giorni per presentare la documentazione richiesta

L’amministratore unico Alessandro Michelotti

L’amministratore unico Alessandro Michelotti

Montecatini Terme, 12 novembre 2021 - Doveva essere il giorno in cui la società inglese International Tax Advisors Limited, unica realtà a veder accolta la propria manifestazione di interesse, avrebbe presentato un’offerta irrevocabile di acquisto per la maggioranza delle quote azionarie delle Terme. Invece, il gruppo guidato dal pistoiese Stefano Fabbri ha presentato una richiesta di proroga di altri 11 giorni. Regione e Comune, giudicando la richiesta ragionevole, hanno dato il via libera all’amministratore Alessandro Michelotti. Il nuovo termine di scadenza per l’offerta di acquisto irrevocabile della maggioranza delle quote azionarie slitta a lunedì 22 novembre, alle 13.

I pochi giorni in più, come è già emerso, non spaventano i soci. Problemi di particolare gravità avrebbero bisogno di molti più giorni per trovare una soluzione, mentre, in questo caso c’è da aspettare meno di due settimane. La vicenda, però, assume sempre di più i contorni di una telenovela ricca di colpi di scena, dove, quando sembra di essere arrivati alla fine, arriva sempre qualche novità ad allungare le attese dei protagonisti.

Il sindaco Luca Baroncini conferma la tranquillità dei soci davanti alla richiesta di proroga. "Questa richiesta – sottolinea – non desta preoccupazioni perché arriva dall’unico partecipante rimasto in corsa alla procedura di privatizzazione". L’aumento di capitale sociale, si legge nel bando pubblicato dalle Terme lo scorso agosto, sarà pari a 35 milioni di euro, al quale sarà applicato un sovrapprezzo dello 0,50% sul valore nominale, correlato all’acquisizione della maggioranza". L’aumento potrà essere sottoscritto attraverso due modalità.

"Versando interamente il sovrapprezzo – dice il bando – e versando l’aumento di capitale ragione del 50% alla sottoscrizione e del residuo 50% non oltre i successivi sei mesi". L’operazione potrà essere fatta anche "versando interamente il sovrapprezzo, convertendo contestualmente crediti pacificamente vantati nei confronti della società e versando (ove di entità minore quello dell’aumento) le residue somme a conguaglio nei tempi previsti". In parole povere, il soggetto interessato, dopo aver pagato i debiti che non siano oggetto di contenzioso e il sovrapprezzo, dovrà comunque versare la differenza che separa da 35 milioni.