
Andrea Sempio esce dalla caserma dei Carabinieri Montebello di via Vincenzo Monti accompagnato dai suoi avvocati (Foto Ansa)
Castiglione della Pescaia (Grosseto), 23 maggio 2025 – Quella vacanza a Punta Ala, organizzata da tempo e che doveva far trascorrere giorni felici a un gruppo di diciannovenni, ma mai concretizzatasi, è finita nelle carte della contorta e misteriosa inchiesta sul delitto di Garlasco, dove il 13 agosto del 2007 è stata barbaramente uccisa Chiara Poggi. A farcela finire l’attuale indagato per concorso in omicidio Andrea Sempio, amico speciale del fratello di Chiara, Marco Poggi. Eh sì. Proprio lui negli anni tra il 2015 e il 2017, quando fu aperta la prima inchiesta che lo vedeva sospettato di essere l’assassino o uno degli assassini di Chiara, interrogato dagli investigatori, nel tentativo di spiegare le tre telefonate antecedenti il delitto fatte a casa Poggi, dove in quei giorni c’era solo la vittima, ha raccontato che stava cercando di mettersi in contatto con Marco proprio per ultimare i dettagli di quella vacanza in terra di Maremma che era stata progettata poco prima che Marco partisse per il Trentino con i genitori, il 5 agosto.
I due amici, secondo quanto ricostruito nelle carte, si erano incontrati fino alla sera prima della partenza per la montagna del fratello e dei genitori di Chiara Poggi. E proprio in quell’occasione avevano stabilito di partire al suo ritorno per alcuni giorni da trascorrere al mare, a Punta Ala. Poi la necessità di Sempio – come avrebbe raccontato lui stesso agli investigatori anni fa – di parlare con Marco per chiarire gli ultimi dettagli di quella vacanza maremmana. Così l’attuale indagato nell’inchiesta bis che lo vede ancora sotto accusa per concorso nell’omicidio della sorella del suo amico, ha spiegato che le telefonate tra il 7 e l’8 agosto – l’amico era in montagna già da alcuni giorni – partite dal suo telefono cellulare a quello fisso di casa Poggi erano state fatte perché non riusciva a mettersi in contatto con lui al cellulare.