
Carlo Vivaldi Forti
Un gruppo di otto promotori, appassionati di musica operistica, in particolare di Giacomo Puccini, ha costituito l’associazione Puccini Sogno Veneziano, che ha la finalità di proporre a musicisti e librettisti italiani la realizzazione dell’opera ‘Sogno Veneziano’. Puccini avrebbe voluto realizzarla al termine di Turandot, ma la scomparsa prematura glielo impedì; per questo, pensano di appoggiarsi sulle competenze della Società Italiana di Musica Contemporanea, di cui fanno parte sia Andrea Mannucci, che ne è presidente, sia Antonio Bellandi, consigliere nazionale.
L’opera mai scritta era un progetto di cui pochissimi erano al corrente; Giuseppe Adami, librettista del maestro, nell’ultimo capitolo del suo "Romanzo della vita di Giacomo Puccini" parla di un progetto che il Maestro aveva in testa, quello di comporre un’opera ambientata a Venezia, per il quale pregava lo stesso Adami di fornirgli la trama: "una cosa moderna o antica poco importa, ma nuova e variopinta. Voglio discorrerne con te. Ci intenderemo e insieme troveremo."
Il progetto fu interrotto dalla improvvisa morte del Maestro, così come la composizione di Turandot. Anche la nipote Simonetta parlava di un’idea del nonno di un’opera ambientata a Venezia, ma ha sempre affermato di non conoscere i particolari del suo desiderio. Recentemente è uscito ‘Sogno Veneziano, l’opera che Giacomo Puccini non ha mai scritto’, scritto da Carlo Vivaldi Forti, che nella prima parte illustra le circostanze che gli hanno permesso di scrivere la storia dell’opera che Puccini non riuscì mai a realizzare, di cui il Maestro aveva parlato agli amici pesciatini, il nonno Pasquale Mochi, il prozio Gino e la madre dell’autore, Paolina, allora quattordicenne, che successivamente gli raccontarono quanto accaduto. In seguito, durante un trasloco dalla casa fiorentina a quella in piazza Mazzini, trovò un suo vecchio album di appunti.
Emanuele Cutsodontis