
L’ex capo struttura: "Indimenticabili i programmi di successo al Verdi"
"Le trasmissioni della Rai in diretta da Montecatini, che tanto successo hanno ottenuto, dalle conduzioni di Pippo Baudo a quelle di Gigi Proietti, potrebbero riprendere con successo grazie a idee e progetti innovativi". Mario Maffucci, capostruttura della televisione di Stato, negli anni di maggior successo dei programmi capaci di raccogliere fette molto alte di spettatori, è convinto che la città possa ancora giocare un ruolo importante in questo campo. Classe 1939, ha iniziato la sua carriera come giornalista e autore di programmi, anche di approfondimento sociale, prima di andare a gestire la macchina organizzativa di programmi campioni di Auditel. Una Rai di qualità quella vissuta da Maffucci, dove, nonostante la presenza immanente della politica, a condurre un programma di intrattenimento o di alta cultura ci dovevano andare quelli bravi, con tante capacità e preparazione.
Maffucci ricorda il primo incontro a Roma con l’allora assessore alla cultura e allo spettacolo Alberto Lapenna delegato dal sindaco Lenio Ricconi ai rapporti per gli eventi, con il direttore di Rai Uno Emanuele Milano. "L’incontro – ricorda – fu positivo perché Milano intravide nell’occasione la possibilità concreta di avere una location in più rispetto agli studi della pianificazione aziendale per realizzare l’offerta della rete di cui era responsabile. Ci fu un mio sopralluogo con un direttore di produzione del Centro di Roma per verificare se il Teatro Verdi si poteva adattare".
Iniziò così una stagione di spettacolo epica, destinata a rimanere nella storia di Montecatini, da cui vennero trasmesse Serata d’onore e Domenica In. Protagonisti personaggi come Kay Rush con Discoring, Gigi Proietti con Di che Vizio sei?, Jerry Calà con una nuova edizione di Serata d’onore, che ebbe prima di lui Marisa Laurito come padrona di casa, e Giorgio Panariello con Torno Sabato: il Teatro Verdi ha ospitato una lunga serie di programmi tv di successo. "Montecatini – ricorda Maffucci – è stata un laboratorio televisivo importante. Si notò che le coordinate geografiche favorirono l’ingaggio degli ospiti. La città, supportata da idee nuove, può ancora ospitare programmi di grande successo".
Daniele Bernardini