Simona De Caro, durante il suo mandato da sindaco come è cambiata Monsummano? Quali sono i punti di forza della città e su cosa invece c’è ancora da lavorare?
"Monsummano è cambiata tanto progressivamente, dai primi sindaci a oggi ha fatto passi notevoli anche in base ai cambiamenti mondiali. Io ho provato a dare alla città una continuità col cambiamento in atto e ma anche tanta attenzione al verde, ai giardini, ai parchi, a comunicare con i ragazzi, con le scuole. Naturalmente questo si può fare quando si hanno i conti del Comune in ordine".
Qual è stato il segno distintivo dunque dell’amministrazione De Caro?
"Credo la capacità ma anche il coraggio di cogliere le opportunità offerte dai bandi che ci hanno restituito finanziamenti".
E le opere di cui va più orgogliosa?
"Sicuramente il rifacimento di piazza Giusti, che è il luogo simbolo della città e che non è stata solo un’opera di abbellimento ma infrastrutturale. L’altro aspetto invece sono gli investimenti nei parchi e nei giardini, da via Peretola, a Bizzarrino, a Cintolese, via Segre, davanti al cimitero capoluogo, in piazza Gentili. La gente ha il diritto di avere degli spazi verdi attrezzati per la socialità. Anche gli spazi per gli adolescenti non c’erano mai stati. Abbiamo così rivisto i ragazzi all’aria aperta, che si ritrovano in modo sano, che giocano a ping pong e poi anche l’impiantistica sportiva: i nostri impianti sono belli, implementati con la struttura geodetica, tra poco ci sarà anche il campo Berti e poi a settembre inizieremo un lavoro sulle strade. In via pietraia e via della gita i cantieri partiranno adesso, poi consideriamo che abbiamo avuto 4 frane, un ponte rotto e non è cosa da poco. Alla frana del Vaticano hanno già messo la metà dei 230 pali previsti a 14 metri di profondità. Si spera che entro fine autunno di completare tutti i lavori, salvo condizioni meteorologiche"
Su cosa invece c’è ancora da lavorare a Monsummano?
"C’è da lavorare ancora sui giovani, perché oggettivamente mancano degli spazi di aggregazione che non siano all’esterno come i parchi. Questo è il mio cruccio. Un’alternativa potrebbe essere l’utilizzo di spazi sportivi all’interno dei quali ci sono bar, giochi come il biliardino. E spero di poter lavorare in questo senso per il Berti e per il Loik o il Pierini".
Parliamo della spina nel fianco di Monsummano, la discarica: a che punto siamo?
"C’è un’interlocuzione con la Regione Toscana al fine di poter completare l’iter. Le vasche non potranno mai essere più aumentate, ma stiamo chiedendo di riallineare le richieste sui volumi. Stiamo aspettando il nulla osta della Regione per il conferimento".
Mentre la mensa che destino avrà?
"Ho dato mandato di far fare un progetto per restituirla alla comunità, tuttavia solo per la bonifica dell’amianto si parla di oltre 2 milioni di euro. Prima dobbiamo avere il progetto e poi magari condividerlo con Regione Toscana".
Si parla della creazione di un forno crematorio, è vero?
"E’ stato presentato un progetto che tuttavia non abbiamo ritenuto adatto a quelle che potevano essere le esigenze del nostro territorio. Da parte nostra non ci sono preclusioni".
Qual è il sogno del cassetto da qui alla fine del mandato da sindaco?
"Mi piacerebbe consegnare alla mia città una realtà più vivibile di come l’ho trovata, sicura a piedi e con servizi funzionanti".
Arianna Fisicaro