
La recente protesta degli studenti del Salvetti. In alto, Daniela Bennati
"I luoghi dell’istruzione e della cultura di questa città sono sotto attacco, per l’amministrazione comunale sono solo spazi pubblici da appaltare a qualche ditta spesso non di Massa. Poco importa che dentro questi luoghi ci sia la parte più giovane della popolazione cittadina". Comincia così il nuovo e durissimo attacco del Polo Progressista e di Sinistra alla giunta Persiani. Si parla di cultura e di istruzione. "Occorre aumentare l’attenzione e l’ascolto verso questa parte di città, come sto facendo da tempo in commissione Affari Istituzionali dove ho fatto convocare quasi tutti i soggetti coinvolti – afferma in una nota la consigliera del Polo, Daniela Bennati –. La biblioteca comunale, la scuola Parini e da ultimo il Salvetti sono solo alcuni esempi di come non ci sia mai stato, in questi anni, l’ascolto delle persone che vivono quei luoghi ogni giorno. E tutto questo è emerso in commissione durante le audizioni. Troppo spesso le destre in consiglio comunale criminalizzano le giovani generazioni, mentre allo stesso tempo colpiscono i luoghi della loro istruzione e formazione culturale".
Il Polo Progressista e di Sinistra evidenzia come ormai da sette anni la visione degli spazi pubblici delle amministrazioni Persiani "sia solo governata dalle logiche del mercato e degli appalti. Manca una vera e propria sensibilità al tema dell’istruzione e della cultura come elementi della formazione e crescita delle persone in generale ma in particolare delle generazioni future. Proprio per sostenere la crescita delle persone più giovani chiediamo da anni un cinema comunale al Teatro dei Servi; un luogo pubblico che possa garantire alle scuole la possibilità di avere proiezioni gratuite su temi di rilevanza sociale e culturale".
"Purtroppo – conclude Bennati – dobbiamo rilevare come le amministrazioni Persiani abbiano una visione della città privatistica, orientata all’individualismo, priva di ascolto e autoritaria nei modi dell’agire; a questa visione di città occorre rispondere per il futuro con una visione pubblica e collettiva dei luoghi e degli spazi ma che passi attraverso l’ascolto, il dialogo e la partecipazione delle persone alla costruzione del futuro".