GIOVANNA LA PORTA
Cronaca

Il saluto a Di Vita. Simbolo della città

È scomparso recentemente all’età di 96 anni Renzo Di Vita, fondatore insieme alla moglie Anna dell’omonima e famosa salumeria di...

Renzo Di Vita

Renzo Di Vita

È scomparso recentemente all’età di 96 anni Renzo Di Vita, fondatore insieme alla moglie Anna dell’omonima e famosa salumeria di corso Matteotti. Renzo aveva lavorato con passione nell’attività fino al 2020. Dopo il lockdown forzato del Covid, di comune accordo con i figli, aveva preso la decisione di non rientrare. Ma in negozio passava sempre, per dare un occhio e respirare il buon profumo dei sughi, delle polpette, dei salumi di qualità. Sessant’anni di apertura mai interrotta e portata avanti sapientemente dai figli Graziano e Paolo. Anche con l’aiuto dei social, in particolare Facebook. Intendiamoci: non c’è un gran bisogno di pubblicità: la qualità offerta dalla famiglia Di Vita è nota e apprezzata.

"La storia del babbo nasce con il suo viaggio da Ponte Buggianese a Milano – racconta Graziano – negli anni del boom economico. Era partito sulla scia del fratello Gioacchino, che poi diventò presidente dell’associazione pistoiese cuochi ed entrò nel direttivo del consiglio nazionale. Nel ‘64 apri il negozio con mamma Anna, che veniva da Pietrabona". Un periodo storico che vide spopolare pontigiani e chiesinesi ovunque, nel mondo della ristorazione in Italia e all’estero. "Onesto, gentile, non si arrabbiava mai. Era anche fine – continua Graziano – nelle espressioni e battute. Non prendeva. Condivideva la passione per il calcio con Ricciardo Pucci e Lauro Bonvicini. Era un tifoso della Fiorentina sfegatato, come lo siamo tutti noi. Una persona semplice e concreta, che amava il lavoro e la famiglia. Non gli piaceva apparire, al contrario preferiva starsene appartato. Ci ha trasmesso valori importanti".

Un uomo e una bottega d’altri tempi, una di quelle dove puoi fare un viaggio proustiano a ritrosì verso i ricordi più cari della cucina dell’infanzia. "Lui e mamma ci hanno insegnato tutto – prosegue Graziano –. È come se fossimo sempre tutto insieme davanti ai fornelli".

Giovanna La Porta