
L’associazione attacca l’amministrazione Franchi: "CI hanno avvisato all’ultimo a decisione già presa"
Lo spostamento del mercato settimanale di Pescia di sabato settembre in piazza Anzilotti fa storcere di nuovo la bocca agli ambulanti e riaccende la polemica con il Comune. La decisione presa dal sindaco Riccardo Franchi di virare sulla nuova location, complice l’indisponibilità di piazza Mazzini occupata dagli eventi legati al Palio e quella dell’ex mercato dei fiori dove sabato e domenica si terrà la due giorni di Toscana Auto Collection, ha lasciato "sorpresi e rammaricati" gli esponenti di Anva Confesercenti Pistoia che sottolinea come il Comune di Pescia non tenga "assolutamente in considerazione il mercato del sabato – sottolinea l’associazione in una nota –. Si continua a non considerare gli operatori del mercato quali vere e proprie imprese come effettivamente sono. Nessuna comunicazione ufficiale per tempo e solita incertezza tra i titolari di posteggio a pochi giorni dalla data in questione. Può essere questa la considerazione che si ha verso imprese che lavorano tutto l’anno sul territorio? Allorché vi sia in via straordinaria ed eccezionale la necessità di spostare gli operatori in altra sede, gli stessi sono già edotti circa la sede alternativa ove si svolgerà il mercato. Ciò è sempre avvenuto anche in concomitanza con il Palio".
L’associazione prosegue sottolineando come nel caso specifico sia stata "all’ultimo minuto autorizzata altra manifestazione concomitante nella giornata di sabato 6 settembre dove il mercato dovrebbe egualmente svolgersi. E gli operatori del mercato? Ignari di tutto questo debbono assistere alle "dialettiche" politiche sulla stampa e dopo essere relegati in zone decentrate e poco funzionali. Sarebbe opportuno e doveroso valutare le cose utilizzando sempre la via del confronto, anche istutazionale, cosa non avvenuta, allor quando ci siano situazioni come quella dello spostamento di un mercato. Il tutto partendo dal presupposo che esso debba comunque avere la giusta considerazione che non può e non deve essere ricondatta a semplici atti burocratici dell’ultimo minuto".
Anva precisa poi di essere spettatrice di questo comportamento istituzionale "in vari Comuni", dove gli operatori commerciali su area pubblica non vengogono "tutelati e considerati, sempre messi in secondo piano laddove vi sia da favorire altro soggetto. Le imprese, in quanto tali, hanno bisogno di programmazione, debbono potersi organizzare per tempo per la propria attività e la proria clientela. Tutti elementi che un’Amministrazione comunale dovrebbe tenere in considerazione".