
Arriva in commissione consiliare la battaglia di Fiva Confcommercio per eliminare l’anomalia: a Massa chi si ammala si vede ridurre il punteggio per la graduatoria con cui vengono assegnati i posteggi.
C’è un caso raro, se non unico in Toscana, che riguarda il mercato: l’assenza per malattia degli ambulanti non viene ‘giustificata’ e comporta una penalizzazione nell’attribuzione dei punteggi ai fini della graduatoria che assegna i posteggi. Una denuncia che Fiva Confcommercio sul territorio porta avanti da due anni e che sembra aver trovato una strada verso la soluzione, grazie anche a un passaggio in Regione e a quello più recente nella commissione attività produttive del Comune, che si è svolta il 20 giugno. Si parlava appunto delle criticità del mercato di Massa e dei problemi che riguardano gli ambulanti.
"Uno dei temi fondamentali – spiega Silvio Ceccarelli, rappresentante Fiva Confcommercio – è proprio il riconoscimento del certificato medico, affinché l’operatore non perda posizioni in graduatoria in caso si temporanea malattia. E’ una cosa che accade soltanto a Massa, andando contro un concetto che è sancito dalla Costituzione. Il diritto alla Salute, per l’ufficio commercio di Massa non vale. Un operatore del mercato che ha problemi di salute nel Comune di Massa perde dei diritti. E succede solo in questo Ente rispetto a tutta Italia. La Confcommercio è da almeno due anni che si batte affinché questa interpretazione distorta di non si sa di quale norma venga cambiata".
Il primo passaggio c’è stato in Regione, come evidenzia Ceccarelli: "Grazie all’intervento prezioso e attento del consigliere Giacomo Bugliani, con un’interrogazione con risposta scritta al consiglio Regionale ha ribadito che la Toscana non intende penalizzare l’operatore malato le cui condizioni non permettono di svolgere l’attività momentaneamente. La risposta che previene dalla Regione prosegue dicendo che sì deve applicare correttamente l’articolo 87 della legge regionale numero 62 del 2018 dove vi sono elencati i casi per una sospensione volontaria della attività senza che questo incida sui diritti acquisiti della persona". Venerdì il tema è rimbalzato all’attenzione della commissione comunale. "Ringraziando il presidente Badiali della commissione attività Produttive e tutti i componenti di essa, oltre ai consiglieri Zaccagna, Bordigoni, Pascucci che sono intervenuti nonostante non appartengano alla commissione, sottolineando l’importanza che attribuiscono alla causa – conclude Ceccarelli –. Tutti all’unanimità anno sostenuto il valore e il diritto alla salute tale da non inibire lo stato quo del cittadino. Visto il pregevole risultato la Fiva Confcommercio chiede che la commissione si faccia portavoce di questa problematica e che insieme all’assessorato dia immediatamente mandato a cambiare disposizioni in merito, ripristinando a pieno un diritto costituzionalmente riconosciuto".