
Sabato scorso all’ospedale di Pescia quattro operatori sanitari sono stati fatti oggetto di violenze da un uomo arrivato al pronto soccorso con la compagna
Dopo il nuovo episodio di aggressione a quattro operatori sanitari avvenuto al pronto soccorso dell’ospedale Cosma e Damiano di Pescia, la Funzione Pubblica della Cgil Pistoia-Prato fa sentire la propria voce. "L’ennesimo episodio riporta all’attenzione le condizioni in cui frequentemente lavora il personale sanitario specialmente dei pronto soccorso – scrive nel documento il segretario Massimo Ciuti –, ma non solo, episodi che vengono sistematicamente segnalati dai nostri RLS che chiedono da sempre, con dieci concrete proposte già presentate all’azienda, un maggiore impegno aziendale, anche con tempi più rapidi di attuazione delle misure di miglioramento, per eliminare e diminuire costantemente il loro verificarsi".
Il problema delle aggressioni verbali e fisiche che il personale sanitario e non del servizio sanitario subisce, ormai, quotidianamente in tutta Italia sono un problema drammatico che non accenna a diminuire. "Sempre più dipendenti sono oggetto di atti violenti per cause, organizzative o strutturali ed ambientali che nulla hanno a che vedere con la volontà del singolo operatore – sottolinea Ciuti –. A Pescia sono rimasti coinvolti quattro operatori, il primo direttamente mentre al telefono chiedeva l’intervento delle forze dell’ordine gli altri tre anche in presenza delle forze dell’ordine intervenute celermente sul posto. Solo l’intervento dei carabinieri ha riportato un po’ di calma, ha evitato eventi più gravi ed ha consentito il normale riprendere delle attività sanitarie, purtroppo però prima che l’accompagnatore fosse allontanato dai militari ha colpito ripetutamente al volto tre operatori sanitari che cercavano di svolgere il loro lavoro. Chiediamo alla ASL Toscana Centro un confronto sulle concrete misure ed azioni per affrontare il problema delle aggressioni al personale che lavora nelle strutture sanitarie".