DANIELE MASSEGLIA
Cronaca

Un bagno con vista sul relitto. Marina di Massa spiaggia di serie B

Quel che resta della Guang Rong fa disperare cittadini e commercianti che operano nella zona. Nel frattempo l’arenile si sfalda: il sindaco Persiani ha interdetto 45 metri per il crollo delle cabine.

Quel che resta della Guang Rong fa disperare cittadini e commercianti che operano nella zona. Nel frattempo l’arenile si sfalda: il sindaco Persiani ha interdetto 45 metri per il crollo delle cabine.

Quel che resta della Guang Rong fa disperare cittadini e commercianti che operano nella zona. Nel frattempo l’arenile si sfalda: il sindaco Persiani ha interdetto 45 metri per il crollo delle cabine.

A Marina di Massa dicono che l’estate 2025 sarà indimenticabile, di quelle che resteranno negli annali. Lo pensano tutti, autoctoni e turisti. È iniziata con il relitto della Guang Rong ancora in bella vista all’estremità del pontile dopo averlo distrutto a fine gennaio. Le conseguenze? Inimmaginabili alla vigilia: dagli aperitivi in spiaggia con il panorama della nave inclinata fino alle calamite vendute in edicole e tabaccherie, e un pittore di 89 anni che l’ha immortalata nei suoi quadri.

Dulcis in fundo, ma più che dolce è una notizia amara da sempre in primo piano, l’erosione galoppa e continua a divorare porzioni di arenile. Tant’è che ieri il sindaco Francesco Persiani ha interdetto un tratto di 45 metri dopo che le ultime mareggiate hanno causato il crollo di alcuni manufatti, mentre altri sono pericolosamente in bilico. La zona a rischio è quella dell’ex Turimar, glorioso ostello di cui oggi rimane solo un rudere.

Ma anche i suoi resti lato mare non se la passano bene: basta guardare in che condizioni versano gli ex servizi igienici, con la piattaforma in cemento che più pericolante non si può. E’ il tratto più delicato della riviera massese, da tempo bastonata dagli effetti dell’erosione. Lì si incrociano le correnti di levante e quelle di ponente. Il risultato sono vortici che mangiano la sabbia. Lo sanno bene i titolari del bagno "Marchini", che confina con l’ex Turimar. I suoi cent’anni di storia sono messi a dura prova dal terrificante binomio mareggiate-erosione che negli ultimi tempi ha devastato lo stabilimento. A poco serve l’arrivo di sabbia da riporto. È un effetto elastico: la sabbia per un po’ allunga la "spiaggia" – le virgolette sono d’obbligo dato che tra cabine e battigia ci sono appena venti metri – e i bagnanti tornano, ma in caso di maltempo e mare mosso quello spicchio sparisce di nuovo e si riparte daccapo. Lo sfogo dei titolari vale più di ogni altro commento: "Siamo come un malato terminale. Aggiungere sabbia è come dare la morfina al paziente, ma senza curarlo. O si risolvono problemi strutturali o sarà sempre peggio".

Se dal "Marchini" si volge lo sguardo a nord è possibile avvistare la manta che ieri è comparsa due volte, alle 7,15 e alle 9. Venuta chissà da dove e chissà perché: c’è chi dice per mancanza di orientamento a causa dell’acidità dell’acqua e chi per affidare ai pesci-spazzini la pulizia dei muschi che la ricoprono. Volgendo lo sguardo a sud a dominare la scena è la Guang Rong, l’attrazione dell’estate. Foto, video, e poi le calamite vendute da 4,50 a 4,90 euro. Alcune con doppia foto: il pontile com’era prima e com’è ora. E un tocco artistico finale: i tre quadri realizzati dal pittore Luciano Bencreati, che ha assistito in diretta al disastro. Costano da 1.200 a 1.800 euro, ma finora non li ha comprati nessuno. Da ultimo, altre notizie pessime dalla spiaggia libera del bagno Rondine di Marinella di Sarzana: dopo la mareggiata di domenica scorsa il lungomare si è riempito di detriti (siringhe, cerotti, supposte, residui di plastica di ogni tipo). Dopo 5 giorni, nessuno si è fatto carico della pulizia, ci hanno pensato i bagnanti.