
L’ingresso all’area dell’ex Cjmeco a Pallerone (foto Pasquali di repertorio)
Dal disastro ambientale a un’incertezza cronica passando per pericoli, disagi e la sensazione affatto vaga di uno spreco di patrimonio pubblico. Non accennano a diradarsi le nubi che ormai sorvolano da decenni l’area dell’ex polverificio di Pallerone. E, mentre si aspetta speranzosi l’annunciata costosa bonifica dei veleni lasciati dall’ex Cjmeco, si alzano le barricate contro la scelta ministeriale di costruire proprio lì un Cpr, ovvero un ‘Centro di Permanenza per i Rimpatri, ovvero una struttura di detenzione dove gli stranieri irregolari possono essere “trattenuti” fino a 18 mesi in attesa dell’esecuzione del provvedimento di espulsione dal territorio italiano. Il sindaco di Aulla Roberto Valettini aveva detto subito no, il consiglio comunale compatto aveva confermato la sua contrarietà, e il fronte dell’opposizione si allarga ora al Pd provinciale che, chiamato in causa dal capogruppo aullese Giovanni Schianchi, ora si schiera accanto al sindaco. “Inaccettabile sotto ogni profilo” per il Partito Democratico la proposta del Cpr in quell’area.
Prende posizione il Pd apuano sottolineando che quella è la zona della ex Cjmeco, "sito gravemente compromesso da decenni di inquinamento industriale" e avviato ora alla bonifica "grazie all’impegno dell’amministrazione comunale, del Demanio e di altri enti pubblici". Finita la prima fase di caratterizzazione ora si aspetta che il Demanio concluda le procedure di gara per affidare la rimozione delle oltre 50.000 tonnellate di rifiuti non organici. Un’operazione da 12,7 milioni di euro già stanziati e ulteriori 2,6 in fase di valutazione, interventi da concludere entro il prossimo anno. Motivazioni ambientali, urbanistiche e tecniche, dettagliate e documentate dal Comune, muovono la battaglia contro il Cpr a Pallerone. Motivazioni a cui il Pd provinciale aggiunge la convinzione che quei centri "sono strutture inumane, non dignitose e del tutto inefficaci". "Non offrono risposte reali né in termini di sicurezza né di gestione dei flussi migratori – sottolinea –. Al contrario, alimentano esclusione, sofferenza e tensione sociale". E rilancia "un modello di accoglienza fondato sulla legalità, l’integrazione e il rispetto dei diritti umani".
"Le criticità tecniche sollevate dal Comune di Aulla non possono essere ignorate: l’area è priva di rete fognaria e idrica, soggetta a vincoli paesaggistici e idraulici, vicina al centro urbano e a infrastrutture sensibili, con tempi di realizzazione irrealistici e una destinazione urbanistica già definita per parcheggi e altri servizi pubblici" ribadisce il Pd. che rimarca la compattezza degli enti lunigianesi con la mozione promossa dall’Unione dei Comuni. Quindi la dichiarazione di intenti: il Pd si "opporrà in ogni sede politica e istituzionale alla realizzazione di un Cpr a Pallerone", convinto "che il futuro della Lunigiana debba essere costruito su progetti di rigenerazione, sostenibilità e coesione sociale"
La battaglia locale dichiarata da Aulla allarga dunque il fronte che diventa provinciale. Il sindaco Roberto Valettini torna a ribadire con fermezza la contrarietà del Comune di Aulla. Una contrarietà motivata anche a livello tecnico dal dirigente competente che ha dettagliato le non poche criticità dell’area, dedicata a parcheggi finanziati con risorse specifiche: non ci sono né l’impianto fognario né la rete idrica quindi niente acqua potabile. Ci sono invece vincoli ambientali, problemi di viabilità, il centro abitato vicinissimo come le strutture “sensibili” della strada statale e della linea ferroviaria. E "inverosimile" è la possibilità di costruire il centro entro il 31 dicembre 2026. Per il sindaco Valettini la frazione di Pallerone "ha già dato" con la ex Cjmeco di Pallerone, una "grave ferita ambientale che l’amministrazione sta sanando dopo un lungo iter giudiziario vinto alla Corte d’Appello di Genova che ha portato il Demanio a transare assumendosi gli oneri di un completa bonifica. "Stiamo traguardando il risultato più atteso e impegnativo per il Comune di Aulla degli ultimi decenni – dice il sindaco –. pertanto, la nuova designazione di un’area su cui grava un sacrificio così pesante, appare quanto mai impercorribile". Quindi, assicura, "l’amministrazione utilizzerà ogni mezzo legale a disposizione per tutelare gli interessi della comunità".
Emanuela Rosi