REDAZIONE MASSA CARRARA

La battaglia dei sindaci: "Decisioni via social?. Meritiamo rispetto, sediamoci a un tavolo"

Lorenzetti insiste e chiede a Persiani un summit "serio e documentato". L’ex assessore regionale all’ambiente: "Colata di cemento per i servizi".

Il dibattito intorno allo scalo apuano non si è mai realmente sopito

Il dibattito intorno allo scalo apuano non si è mai realmente sopito

Nell’attesa che a ottobre il Tar intervenga nel merito delle vicende relative all’Aeroporto dei Marmi Massa Versilia, la miccia del dibattito cittadino intorno allo scalo marinello si è riaccesa dopo che in una diretta social il sindaco di Massa Francesco Persiani ha annunciato da parte del nuovo gestore futuri sviluppi della pista, dell’accoglienza e relative infrastrutture. Ma soprattutto l’intenzione di sviluppare nuove rotte per l’aviazione leggera (inoltre un mese all’anno gli spazi saranno disponibili per accogliere eventi pubblici). Il sindaco di Montignoso Gianni Lorenzetti ha rimarcato la necessità di un incontro tra enti ("o discutiamo o siamo pronti a impugnare ogni atto"), con Persiani che ha sottolineato di aver "operato nel pieno rispetto della trasparenza istituzionale e del dialogo" e di aver fornito in una lettera "ogni chiarimento richiesto". Ma Lorenzetti insiste: "Come ben sa il sindaco Persiani, non mi è mai mancato in questi anni, né come sindaco di Montignoso né come presidente della Provincia, il metodo del confronto e della collaborazione istituzionale. Ho sempre agito nel rispetto dei ruoli e delle competenze di ciascun ente per questo ho ritenuto doveroso esprimere formalmente, con la comunicazione dello scorso 11 aprile, le preoccupazioni del Comune di Montignoso in merito al progetto di sviluppo dell’aeroporto, perché non possiamo ignorare le potenziali implicazioni per il nostro territorio: dall’impatto ambientale alla mobilità, dalla qualità della vita dei cittadini agli equilibri turistici ed economici, fino ai vincoli aeroportuali che incidono in modo diretto e concreto sul nostro comune".

"La lettera cui fa riferimento il sindaco di Massa, per quanto formale e nei tempi previsti, non ha dato alcuna risposta sostanziale ai quesiti che avevamo posto – aggiunge Lorenzetti – Si è trattato di osservazioni generiche, senza indicazioni chiare né documentazione utile a capire nel dettaglio il progetto complessivo. Ma soprattutto, ed è questo il punto su cui insisto, è venuto meno il passaggio più importante: quell’incontro tra amministrazioni che io avevo richiesto esplicitamente e che non è mai stato convocato. Non ci sono minacce né intenti polemici ma solo la volontà, e direi il dovere istituzionale, di tutelare gli interessi della comunità di Montignoso. L’aeroporto ricade amministrativamente nel territorio di Massa, ma nella pratica ha un impatto significativo sul nostro Comune, e questo merita rispetto. Il nostro è un atteggiamento di legittima attenzione. Rinnovo l’invito a un confronto serio, trasparente e documentato affinché ogni scelta sul futuro dell’Aeroporto dei Marmi Massa Cinquale possa essere assunta con consapevolezza e il coinvolgimento di tutti i soggetti istituzionali interessati. Perché le decisioni che riguardano il territorio non si prendono sui social o con le dirette video: si prendono sedendosi intorno a un tavolo".

Il dibattito sull’aeroporto, mai realmente sopito, è tornato ad allargarsi riscontrando la presa di posizione tra gli altri di Marco Betti, ex assessore regionale all’ambiente, che si interroga sul "futuro di questi preziosi 250.000mq di proprietà del Comune e dati in gestione alla Truestar Real Estate. Si è cominciato a sognare di voli che dalle città più ricche e prestigiose partano con il nostro aeroporto come meta. “La pista si allungherà” è stato dichiarato dopo aver misurato i 700 metri di pista attuale, immaginando di andare nell’area della Buca degli Sforza. Ma il progetto già finanziato di recupero della Buca? Di alto valore per la volontà di riportare alla natura un’area tanto preziosa? Non si potrà farci niente, la pista rimarrà di quella lunghezza. Ma si potrà asfaltarla! Forse sì, ma con esito pari a zero per i voli. E si potrà dotarla di tutti i servizi che ha un aeroporto: ristorante, bar, negozi... Insomma si immagina un luogo di attrazione internazionale con relativa promozione turistica, nella realtà si impermeabilizzeranno 60 o 70 mila mq per una pista di areoplanini da 2 a 5 posti e una colata di cemento per i “servizi”, dimenticando il ruolo della Regione che vede lì il suo Pegaso per interventi d’emergenza. Regione che, proprio per mettere in sicurezza l’area, spese 400mila euro solo pochi anni fa".

Irene Carlotta Cicora