
Fratel Alberto Castellani (a sinistra) e fratel Celestino Rapuano
Stavolta a pronunciarsi con i gesti e le parole spontanee tipiche dei bambini sono stati i numerosi alunni che hanno riabbracciato fratel Alberto Castellani al suo rientro a Massa, in attesa dell’addio di domenica sera. "Quello che si vuole far passare per un trasferimento – ribadisce il comitato dei genitori della San Filippo Neri – non è altro che l’allontanamento degli ultimi due lasalliani della scuola di dei Fratelli Cristiani di viale Eugenio Chiesa", presente in città dal 1859. Tornato da un mese di volontariato ad Acireale, in Sicilia, con i piccoli ambasciatori di pace Saharawi, del Sahara occidentale, Castellani è stato accolto da un fiume di bambini. Una parte di questi verranno privati dell’insegnamento del membro della congregazione laicale nel quinto e ultimo anno del ciclo formativo della scuola primaria. Una decisione presa dal responsabile della Provincia Italia dei Fratelli Scuole Cristiane, fratel Gabriele Di Giovanni, il ’visitatore’, insieme al suo consiglio, "dipesa anche dall’aria malsana – ribadiscono i genitori – che si respirava ormai da qualche anno nella scuola. Un’aria inquinata da tensioni e discussioni dovute a vedute e opinioni diverse, che hanno determinato una netta frattura tra alcuni docenti laici, lasalliani, personale scolastico e famiglie". Da ciò dipenderebbe anche la ventina di nulla osta presentati dai genitori per trasferire i figli in altre scuole e – notizia di questi giorni – il fatto che una seconda maestra, dopo che un’altra aveva già lasciato la San Filippo Neri, l’abbia seguita a ruota. Fratel Alberto, tra l’altro, continuerà a insegnare proprio ad Acireale, all’istituto San Luigi, dove gli è stata affidata una seconda classe della primaria.
Ad attendere Castellani anche l’altro lasalliano, fratel Celestino Rapuano, che dopo la petizione che ha raggiunto oltre 400 firme e la nascita di un comitato, è stato ricevuto insieme a una delegazione di genitori dal vescovo della Diocesi apuana. "Abbiamo espresso a monsignor Mario Vaccari tutto il nostro rammarico – riferiscono Mirco Bertelloni ed Elena Pucci, portavoce del comitato – dettagliando i motivi che hanno portato a tutto ciò, soffermandoci sul metodo adottato ed evidenziando l’impatto negativo che sta avendo sui bambini".
Le parole più sentite sono state proprio quelle di fratel Celestino, autore anche di una lettera personale e riservata inviata a fratel Gabriele Di Giovanni, che in passato è stato un suo alunno. La delegazione ha concluso dicendo che "rimanere in silenzio e nascondere la verità sull’allontanamento dei fratelli, come vorrebbero alcuni, parte dei quali vicini alla scuola, rischia di lasciare spazio a qualsiasi tipo di interpretazione, come una punizione o altri episodi strani".
Il vescovo ha fatto sapere che l’incontro "è stato utile per capire la posizione dei due lasalliani – scrive fra Mario –. Come religiosi fanno voto di obbedienza e va tenuto conto delle difficoltà che le congregazioni hanno oggi nella gestione delle scuole cattoliche, vista la mancanza di personale e l’invecchiamento dei religiosi. Con il ’visitatore’ ci siamo chiariti avendo a cuore il bene di scuola e alunni, e l’istituto continuerà il suo ruolo ispirato al carisma lasalliano".