ALESSANDRO SALVETTI
Cronaca

"Pronti a bloccare il porto". L’Usb si mobilita per Gaza. E la diocesi lancia una fiaccolata

Il sindacato in difesa della Global Sumud Flotilla. Sabato corteo con il vescovo

Presidio dell’Usb in difesa della Global Sumud Flotilla

Presidio dell’Usb in difesa della Global Sumud Flotilla

"Siamo pronti a bloccare il porto di Carrara per la Palestina". A lanciare l’appello è la sezione provinciale dell’Unità sindacale di base (Usb) che, sulla scia di quanto già annunciato dai camalli del porto di Genova negli scorsi giorni, minaccia di mobilitarsi in sostegno della Global Sumud Flotilla, salpata lunedì da Barcellona con l’obiettivo di rompere il blocco navale imposto da Israele di fronte a Gaza e far entrare cibo, acqua e medicine nella Striscia.

Lungo la rotta, si aggregheranno alla flottiglia anche barche partenti dai porti di Genova e Catania, ma l’iniziativa ha raccolto il sostegno anche da organizzazioni e attivisti internazionali. "Se lo Stato genocida di Israele – spiegano dal sindacato – bloccherà o arresterà i nostri militanti diretti in Palestina con le tante barche cariche di aiuti umanitari partite in questi giorni siamo pronti anche a Massa Carrara alla mobilitazione concreta". Un messaggio forte e chiaro, che segue le recenti azioni di protesta nei porti italiani contro il traffico di armi destinate allo stato ebraico.

Di queste, le più note sono quelle dei portuali genovesi, Riccardo Rudino e José Nivoi, iscritti proprio all’Usb, a cui si sono unite altre realtà del movimento portuale sia italiano con blocchi e presidi che hanno impedito l’imbarco di munizioni e materiale bellico. "Non è più il tempo delle passerelle e delle parole – aggiungono dal sindacato –. Bloccheremo la logistica dell’intero paese. Senza se e senza ma. Anche dal nostre territorio faremo la nostra parte".

Diocesi. Intanto sabato è in programma una fiaccolata, intitolata "Per una pace disarmata e disarmante" per dire no a tutte le guerre. Il corteo partirà alle 20.45 da piazza della Stazione a Massa verso la Cattedrale: al termine della fiaccolata verrà trasmesso un messaggio di padre Gabriel Romanelli, parroco a Gaza.

L’iniziativa, a cui parteciperà anche il vescovo Mario Vaccari, ha avuto l’adesione di alcuni Uffici pastorali diocesani ed è aperta a chiunque voglia partecipare: sono stati invitati anche i rappresentanti delle altre confessioni religiose. "Noi, come credenti nel Vangelo di Gesù Cristo – si legge nell’invito – vogliamo restare fedeli al Dio della pace e della vita, e levare la voce per le vittime, per gli ultimi, per chi non ha più voce. Siamo qui per dire ’basta guerra’, per invocare giustizia, e per impegnarci nella costruzione concreta della pace, ogni giorno. Sarà un segno per dire che le nostre coscienze non possono dormire davanti a tutto quello che sta succedendo in Palestina e nel mondo, davanti allo sterminio di Gaza, agli insediamenti illegali, all’utilizzo degli ostaggi, alla mancanza di iniziative forti contro chi si sta macchiando di crimini di guerra, alle troppe guerre dimenticate".

Alessandro Salvetti