REDAZIONE MASSA CARRARA

Tanta buona volontà. Migranti e accoglienza: "In aiuto degli anziani"

Pontremoli, tre giovani in campo per supportare le iniziative della Misericordia. Sono impegnati in attività di trasporto e accompagnamento di persone.

Pontremoli, tre giovani in campo per supportare le iniziative della Misericordia. Sono impegnati in attività di trasporto e accompagnamento di persone.

Pontremoli, tre giovani in campo per supportare le iniziative della Misericordia. Sono impegnati in attività di trasporto e accompagnamento di persone.

PONTREMOLIL’integrazione come unione di solitudini diverse. Siamo a Pontremoli, dove alcuni ragazzi del Centro accoglienza della Santissima Annunziata hanno iniziato a svolgere attività di volontariato alla Misericordia di Pontremoli. Ogni settimana sono impiegati in alcuni servizi di trasporto e accompagnamento di persone, sempre supportati dai volontari. Un’attività che a loro piace molto, perché permette di conoscere la comunità, i luoghi e soprattutto di sentirsi utili."Stiamo lavorando nell’ambito dell’inserimento - racconta Cristina, mediatrice di Dea, che si occupa di immigrazione e garantisce servizi di prima accoglienza ai cittadini stranieri -, da un po’ di tempo tre ragazzi del centro di Pontremoli sono impegnati con la Misericordia, altri invece seguono una ragazza disabile a Sarzana, assicurandole supporto. Stiamo ottenendo un ottimo riscontro: i ragazzi, tutti bengalesi, sono motivati e contenti di rendersi utili. Per loro è anche un modo di conoscere nuove realtà lavorative. Solitamente infatti sono impiegati in attività ristorative, in cucina, mentre così vedono la possibilità dell’assistenza alle persone. Loro sono di indole gentile e premurosa, adatti al tipo di esperienza". La collaborazione è proficua, i ragazzi al mattino non vedono l’ora di indossare la maglietta dell’associazione per poter svolgere i servizi di volontariato. I volontari stessi sono molto soddisfatti del loro impegno."Spesso questi giovani migranti hanno storie difficili alle spalle - aggiunge -, entrando nel mondo del volontariato sono venuti a contatto con altre storie difficili, di solitudini o malattie o disabilità. Hanno accompagnato un loro coetaneo disabile a visite mediche e sono rimasti coinvolti, erano molto felici di averlo aiutato a muoversi e hanno visto che ci sono tante storie complesse. E’ un tuffo nella realtà, che sta dando molti frutti per impegno e motivazione, ci piacerebbe anzi incrementare l’attività, magari insieme ad altre associazioni del nostro territorio. Loro stanno aspettando di poter lavorare e intanto si impegnano nel volontariato, si sentono utili ed è fondamentale per loro. Come mediatrice e antropologa cercherò di incrementare questa integrazione perché stiamo unendo due solitudini, quella dei nostri ragazzi e quella di anziani o disabili. Speriamo anche che sia di impulso per i giovani italiani, affinché mettano a disposizione il proprio tempo".Monica Leoncini