MONICA LEONCINI
Cronaca

Spiragli per la comunità terapeutica ‘Tiziano’. Un bando dell’Asl per acquistare l’immobile

Accordo tra Asl e Comune di Aulla: il complesso sarà messo in vendita e l’acquirente pagherà 1,6 milioni al gestore per le spese sostenute

L’ad del gruppo La Villa, Carlo Iuculano (a sinistra) in un incontro con i dipendenti

L’ad del gruppo La Villa, Carlo Iuculano (a sinistra) in un incontro con i dipendenti

Una gara unica per vendere l’immobile con condizione di accreditamento entro sei mesi. Pare che la complessa vicenda della comunità Tiziano di Aulla si stia avviando al termine: il lungo incontro di ieri pomeriggio tra tutte le parti coinvolte offre un po’ di respiro e di speranza a dipendenti e ospiti, 17 pazienti psichiatrici che entro fine mese diventeranno 20. Al termine dell’incontro Carlo Iuculano, presidente del consiglio di amministrazione e amministratore delegato del gruppo La Villa che gestisce la struttura, è stato alla comunità terapeutica Tiziano per incontrare i dipendenti, che la scorsa settimana avevano promosso una manifestazione pacifica, ma rumorosa, sotto il Comune di Aulla. Sono molto preoccupati per il proprio futuro e stanno vivendo male questa incertezza.

"Durante l’incontro – ha spiegato – si è deciso di procedere con una gara per la vendita dell’immobile e il riconoscimento delle somme spese per metterlo a norma, che saranno pagate da chi comprerà l’immobile stesso. A seguire sarà predisposta una pratica per l’accreditamento, condizione necessaria per l’acquisto, pena la perdita del diritto. Ho notato apertura da parte degli enti, sembrerebbe il percorso già ipotizzato lo scorso febbraio e mai concretizzato".

Gli operatori hanno tirato un sospiro di sollievo, ma non sono ancora del tutto tranquilli: si aspetta la sigla dell’accordo. Se per il bando di acquisto serviranno alcuni mesi, è importante, per il gruppo La Villa, che l’accordo sia invece firmato entro la fine di giugno. "Gli operatori non possono lavorare in condizioni di incertezza – ha aggiunto Iuculano – i tempi per redigere l’accordo ci sono, ho preteso che si firmasse prima della cessazione della nostra attività, ho fatto notare che la sicurezza della struttura è precaria".

Parte dell’immobile, dove vivono gli ospiti, è stata sistemata, ma la parte adiacente versa in condizioni di degrado che stanno interessando e danneggiando la parte confinante. Alcune stanze infatti sono state chiuse perché inagibili e diventa difficile lavorare con meno spazio a disposizione. Gli ospiti inoltre sono rischio se si avvicinano alla parte degradata. "Tutti quanti hanno dato disponibilità e presentato un testo che va bene – ha detto ancora – c’era volontà di sistemare la questione. Noi abbiamo preso una posizione chiara e netta, non possiamo andare avanti così, non siamo disponibili ad andare avanti con incertezza". Nel bando per l’acquisto sarà compresa la parte degradata, che in futuro potrebbe garantire almeno altri 30 posti letto. Per prima cosa, se il gruppo risulterà vincitore della gara, porterà avanti lavori di impermeabilizzazione e chiusura della parte di immobile abbandonato.

Nel frattempo, finché la gara non sarà terminata, i dipendenti manterranno il loro impiego, e per gli ospiti non ci sarà il rischio di uno spostamento. "La nostra condizione è la firma dell’accordo entro fine mese – ha aggiunto Iuculano – e che vengano riconosciuti gli investimenti fatti, con perizia riconosciuta. Finché non ci sarà un vincitore della gara, ci verrà data la disponibilità dell’immobile, con prosecuzione dell’appalto. Noi restiamo in attesa di essere convocati da Asl e comune per la firma dell’accordo".

All’incontro era presente il sindaco di Aulla, Roberto Valettini, che durante la manifestazione aveva ascoltato i rappresentanti dei dipendenti e il sindacato, a tutela dei lavoratori. "Abbiamo redatto un atto – ha spiegato Valettini – nell’ambito del quale si andrà alla gara per l’alienazione dell’immobile, gara che sarà curata dall’Asl. Siamo soddisfatti del percorso, prossima tappa informare il gruppo consiliare e poi andare in consiglio comunale. I tempi sono brevi, quindi abbiamo chiesto di avere più tempo a disposizione, visto che l’ordinanza prevedeva sei mesi in più per lo sgombero e il rilascio".