ALESSANDRA POGGI
Cronaca

Spettatori di Serie B. L’odissea dei disabili: "Noi relegati nel pollaio. Vittime dell’incivilità"

La battaglia di chi non può accedere alla curva o al rettilineo

La battaglia di chi non può accedere alla curva o al rettilineo

La battaglia di chi non può accedere alla curva o al rettilineo

Lo stadio dei Marmi non è a dimensione di disabile. Di questo non ha dubbi il tifoso Gianluca Bernardini, e non hanno dubbi neppure i disabili che devono assistere alle partite della loro squadra del cuore dal cosiddetto settore ‘pollaio’. Una situazione di inciviltà che denunciano da mesi, o perlomeno da quando è stato sbarrato l’accesso al rettilineo per motivi di sicurezza.

Il settore pollaio si trova tra la tribuna e l’area riservata ai tifosi ospiti, la curva Sud. Visibilità ridotta, in alcuni casi, come per le persone in seconda fila, decisamente scarsa, freddo e barriere architettoniche. Sono solo alcuni dei problemi messi in luce da Bernardini. "È una vergogna, prima ci avevano messo sotto quel gazebo scandaloso e ora in un pollaio - racconta Bernardini -, dove le grate laterali limitano la visibilità della partita. Non riusciamo più a vedere il settore ospiti, anche questo faceva parte della partita e dello spettacolo. Chi riesce ad andare in prima fila la partita la vede, ma chi è in seconda non vede niente. Senza contare che lì fa molto freddo, molti di noi non si possono muovere e così il problema si aggravia. Io non riuscivo ad andare nel rettilineo perché ho la carozzella motorizzata, ma gli altri prima di questa sistemazione andavano nelle rientranze, e oltre ad avere una buona visibilità erano protetti dal freddo". Insomma una situazione penalizzante verso tifosi che invece dovrebbero avere una posizione privilegiata.

"I primi anni nel settore disabili eravamo in pochi; dopo la promozione in serie B ovviamente a vedere la partita vengono più persone - prosegue Bernardini -, ci sono anche i disabili ospiti e lo spazio spesso diventa affollato, in questo settore vengono anche le persone che non ne hanno diritto e quindi aumenta l’affollamento, nessuno controlla. Siamo sempre molto più di otto. A me piacerebbe scegliere dove vedere la partita, ma non posso. Il mio sogno è di andare in curva Nord, ma ci sono barriere architettoniche che me lo impediscono, idem per la tribuna. Anche questa è una penalità per tutti noi. Sarebbe bello - conclude Gianluca - poter scegliere dove vedere la partita e avere la possibilità di accedere anche agli altri settori".

Alessandra Poggi