Un sit-in sotto il ponte dell’autostrada ha segnato la protesta dei cittadini di via Baracchini, esasperati da una serie di criticità che vanno dalle discariche abusive al continuo passaggio dei camion. A infiammare gli animi, oltre al degrado della zona compresa tra il campo del Lavello e le aree circostanti, c’è il pesante flusso di mezzi che percorrono ogni giorno la strada, sollevando un polverone che invade le abitazioni. "Perché dobbiamo avere paura quando usciamo dal cancello – racconta Vincenzo Salonia – ci sono anche molti bambini. Bisogna che uno si metta davanti al cancello e fare da scudo. Corrono come i matti e noi abbiamo paura di stare qua. Io addirittura sono arrivato a pensare di vendere la casa".
Il disagio è condiviso da molti residenti. "Dopo che investi tanti soldi per comprare una casa e poi ti passano davanti venti camion al giorno, non mi sembra giusto. Vibrano le case, prima erano a Carrara e ora sono qui", spiega un altro cittadino. Augusto D’Andrea ricorda che "abbiamo fatto già due proteste, ma nessuno ci ascolta", mentre Marco Guardiani sottolinea che "i camionisti fanno solo il loro lavoro, il problema è chi ha dato l’ok per farli passare qui". Un’altra residente, Paola Del Freo, riporta la confusione legata al terreno: "Prima era della signora che aveva il campeggio, poi lo ha venduto ad un imprenditore di Spezia". Al centro delle contestazioni c’è la ditta che dichiara di occuparsi di riparazione di container. I cittadini però sostengono che non si tratti di un’officina, ma di un deposito vero e proprio, con centinaia di strutture impilate come muri. "Io gli ho detto che non è un’officina dove riparano e portano via, lì è un deposito. In due mesi si è alzato tutto", affermano Alberto Di Benedetti e Paola Del Freo.
"I container sono alti come palazzi, almeno 15 metri". Interpellata, la società attraverso un proprio responsabile respinge le accuse e sostiene di svolgere regolarmente il proprio lavoro, forte delle autorizzazioni necessarie. Ivo Zaccagna di Massa è un’altra Cosa ha spiegato: "La situazione in via Baracchini è diventata insostenibile, con problemi che vanno dal decoro alla sicurezza stradale fino al quieto vivere. I residenti chiedono risposte concrete all’amministrazione, perché questa è una situazione che si trascina da troppo tempo". Per Daniela Bennati, consigliera del Polo Progressista, la questione riguarda soprattutto il traffico pesante: "Sono contenta di aver incontrato un gruppo di cittadini veramente arrabbiati, che combattono per le proprie battaglie. Non mi piace promettere ciò che non è di facile risoluzione, ma il traffico dei camion richiederà mesi. Via Baracchini non è interdetta, ma ci sono altre strade come via Vitali, via Marina Vecchia, viale della Repubblica, via Renaccio dove il passaggio è vietato eppure i mezzi continuano a transitare senza autorizzazioni e senza sanzioni. Se non si riesce a risolvere dove il divieto esiste già, figuriamoci qui, ma questo non significa che non si debba partire con serietà e portare avanti la questione".
Anche Stefano Alberti, consigliere del Pd, ha garantito sostegno: "Sosterremo la mobilitazione dei cittadini che ci hanno fatto toccare con mano i problemi della zona, dalla sicurezza stradale all’abbandono dei rifiuti lungo questa arteria che collega i campeggi. Insieme ai colleghi proporremo un consiglio comunale aperto, una specie di vertenza territoriale. Serve un intervento complessivo che ridia dignità al quartiere, non azioni spot. Le voci dei residenti devono arrivare nel posto giusto, e il posto giusto è il consiglio comunale".
Alla protesta hanno preso parte anche piccoli imprenditori locali, come il proprietario di un B&B della zona, che ha raccontato di aver già perso diverse prenotazioni: "Le persone arrivano pensando di trascorrere qualche giorno vicino al mare e alla zona dei campeggi, ma dopo il primo giorno se ne vanno. Non resistono al rumore costante dei camion e al polverone che si alza dalla strada".
Michele Scuto