
La nave Guang Rong, arenata da fine gennaio in attesa di essere riportata a galla: operazione che dovrebbe partire a metà settembre, sopra il sindaco Persiani (foto Nizza)
Massa, 4 settembre 2025 – “Circa 500 tonnellate di scaglie sono finite in mare e potrebbero essere entrate a contatto con gli oli sversati durante il naufragio. Dovremmo attendere le analisi di Arpat per capire le modalità del loro smaltimento”. Preoccupano e non poco le dichiarazioni del sindaco Francesco Persiani in consiglio comunale, chiamato a fare il punto sulle operazioni che riguardano la rimozione della Guang Rong, la nave cargo che si è arenata la sera del 26 gennaio a meno di un miglio dalla riva, dopo aver impattato contro il pontile di Marina di Massa.
Torna l'incubo inquinamento
Torna quindi l’incubo inquinamento, dopo aver scongiurato il rischio immediatamente successivo alla nave che si era adagiata su un fianco. Il primo cittadino ha spiegato dettagliatamente: “Sono state verificate tutte le casse di tribordo che dovranno essere svuotate all’occorrenza per consentire che la nave torni in linea di galleggiamento. Prima dovrà essere verificata la quantità di sabbia che in questi mesi ha riempito la zona in cui la nave è incagliata e dovrà essere rimosso una parte del carico, quindi dovrà essere portato un mezzo con una chiatta che dovrà rimuovere il materiale. Nella zona poppiera sono stati sversati degli idrocarburi al momento del naufragio, sono entrati in contatto con una parte di questo materiale che era a bordo che dovrà essere vagliato dall’Arpat. Mille tonnellate di carico alla volta saranno portate in banchina a Marina e saranno spostate in due luoghi diversi per effettuare campionamenti”. per poi spiegare meglio: “Una parte circa di 500 tonnellate è finito in mare e quindi dovrà essere rimosso e dovranno gli enti competenti dichiarare le modalità di questa operazione”. Il materiale è circa 100 metri attorno alla nave.
Rimozione e rifiuti
“Poi c’è il tema che tutte le attività che verranno svolte possono creare rifiuti e quindi la ditta deve specificare come smaltirli”. C’è poi l’attesa questione della rimozione della nave. “Verrà messa sicuramente a linea di galleggiamento, poi ci sarà un rimorchiatore che la porterà via una volta rimessa la linea di galleggiamento che rimetterà, quindi potrà navigare: dobbiamo capire che nave è, se potrà navigare ed essere portata in un cantiere per riparazioni o smaltita”.
“La capitaneria ritiene che questa comunicazione debba essere data subito, l’armatore ritiene che questa informazione possa essere data dopo”. C’è poi il problema del segnalamento luminoso: “Una volta che la nave sarà rimossa il pontile dovrà avere un segnalamento. Resterà il divieto di balneazione perché i detriti attuali non potranno essere rimossi subito, sono presenti dei ferri che saranno analizzati da Arpat. Logico pensare che prima della metà di settembre non partano i lavori”.
Risarcimenti e responsabilità
Persiani ha poi parlato della parte risarcimenti e responsabilità: “Abbiamo parlato anche della nostra causa, l’accertamento tecnico preventivo che sta andando avanti e il perito, il consulente d’ufficio che è chiamato sia a stimare i danni, ma anche a verificare la responsabilità dell’accadimento, inizierà le operazioni proprio nei prossimi giorni, a metà di settembre e quindi anche questo sarà un passaggio per noi molto importante perché permetterà di cominciare a capire quali saranno le i successivi passi da fare una volta rimossa la nave. Poi poi dovremo occuparci – ha concluso il sindaco – del tema dei temi, quello della riparazione del pontile sul quale poi torneremo a discuterne in consiglio comunale”.