ALESSANDRA POGGI
Cronaca

Piano del verde. L’agronomo precisa

Carlo Piccini illustra il progetto e replica alle accuse di Arca "Sono stati invitati in commissione". .

L’agronomo Carlo Piccini incaricato per il Comune del piano del verde

L’agronomo Carlo Piccini incaricato per il Comune del piano del verde

"Arca confonde il regolamento con il piano del verde: o non l’hanno letto o non l’hanno capito". Con queste parole Carlo Piccini, l’agronomo e paesaggista incaricato dal Comune di realizzare il regolamento del verde controbatte alle accuse di Arca. "Il regolamento che è stato portato in commissione, alla quale erano state invitate anche le associazioni ambientaliste - prosegue Piccini -, risponde ai dettami della legge 10 del 2013, come si fa a dire che non è attuale? Si parla poi dell’esclusione dal regolamento della specie del pino da quelle autorizzate, ma in realtà il pino domestico c’è. Chi ha fatto quest’intervento non ha competenze e confonde il regolamento del verde con il piano del verde.

Il piano del verde indica dove e quando andare a realizzare aree verdi nel Comune, il regolamento dice come farle e come gestirle. Il regolamento norma anche le aree verdi già esistenti e prevede la gestione di quelle future, si tratta di uno strumento tecnico e non politico. Qui si mettono sullo stesso piano due cose connesse ma ben distinte". Piccini poi risponde alle accuse di conflitto di interessi. "Faccio questo lavoro da 30 anni, ho due lauree e le competenze per svolgere al meglio questo incarico - dice ancora l’agronomo -. Non sono il titolare di una ditta di manutenzione del verde né faccio consulenze a ditte che operano in zona. Le associazioni ambientaliste sono state invitate in commissione e hanno ricevuto una copia del regolamento. Non capisco questo attacco pretestuoso. Nel regolamento che è molto articolato oltre alla gestione e manutenzione ordinaria e straordinaria delle aree verdi ho dato risalto anche alla progettazione di quelle di nuova costruzione, ho inserito la tutela delle alberature storiche monumentali e dato ampio spazio all’educazione e partecipazione ambientale della cittadinanza. Una diversa gestione del verde con un ruolo centrale delle associazioni ambientaliste, invitate a far vivere gli spazi verdi in maniera partecipativa creando eventi o portandoci i ragazzi delle scuole, per fare un esempio, ma anche far gestire ai cittadini orti urbani. Insomma, il verde pubblico vissuto come momento di socializzazione".