MICHELA CARLOTTI
Cronaca

Passeggiata per la legalità. I cittadini in prima linea: "Ma non siamo ronde... "

Una dozzina di persone ha camminato per Villafranca come deterrente "La nostra ’arma’? Il cellulare per chiamare subito le forze dell’ordine".

Il gruppetto che ha passeggiato per Villafranca sabato sera

Il gruppetto che ha passeggiato per Villafranca sabato sera

Niente divise né missioni punitive: solo scarpe comode e telefoni pronti a chiamare le forze dell’ordine. Alle 23 di giovedì sera, mentre Villafranca si addormenta, una decina di cittadini ha infilato le scarpe da ginnastica e si è messa in cammino. Destinazione: i vicoli più bui del borgo, la zona della stazione, quegli angoli dove la luce dei lampioni non arriva e qualcuno ha sempre più paura a percorrere da solo. La ’passeggiata della legalità’, così l’hanno chiamata, è nata dall’esasperazione, quella che prende quando si sente che il proprio paese non è più sicuro come una volta.

L’aggressione dei mesi scorsi al commerciante locale, le recenti spaccate a palazzo civico: episodi che hanno fatto traboccare il vaso. "Abbiamo deciso di scendere in strada per contribuire all’ordine pubblico con i mezzi a nostra disposizione", spiegano. I mezzi sono semplici: camminare e, se necessario, comporre il 112. "Per ora siamo una decina ed abbiamo fatto una prima uscita ma ci prefiggiamo uscite frequenti da organizzare eventualmente anche in turni, dividendoci le aree in cui passeggiare così come gli orari", raccontano. "Noi non siamo ronde": il gruppo ci tiene a puntualizzare una distinzione fondamentale: "Noi passeggiamo per la legalità con tutti coloro che vogliano farlo, senza distinzioni di credo politico, religioso o etnico". Una precisazione che non è casuale e che segna una netta distanza dalle ’ronde’ tradizionali che hanno spesso connotazioni politiche precise ed a volte assumono atteggiamenti confrontativi verso chi considerano ’indesiderabili’, in alcuni casi fino a mostrare derive xenofobe o tentativi di sostituirsi alle forze dell’ordine.

Il gruppo di Villafranca sceglie un approccio radicalmente diverso: niente divise, niente confronti diretti, niente discriminazioni. Solo presenza civile e collaborazione istituzionale. "Nostra volontà è proprio quella di sostenere le istituzioni nell’impegno quotidiano per l’ordine pubblico e la sicurezza urbana". Tra chi ha partecipato alla prima uscita ci sono diversi professionisti che devono incastrare questa nuova ’missione’ tra orari di lavoro e impegni familiari. "Sicuramente ci saranno ulteriori sviluppi", annunciano, lasciando intendere che l’iniziativa potrebbe allargarsi anche ad altri Comuni.

Ma qual è stata la sensazione della prima serata? "È stata una serata tranquilla in cui non sono emerse situazioni tali da richiedere l’intervento delle forze dell’ordine. Ora si tratta di mettere a sistema le varie disponibilità per dare un’organizzazione sistematica a questa nostra iniziativa". L’obiettivo è trasformare l’esasperazione in metodo, la preoccupazione in azione costruttiva. Niente eroi della notte, niente giustizieri fai-da-te. Solo cittadini che hanno deciso che restare a guardare non basta più e che la legalità si difende anche con un paio di scarpe comode e la voglia di non arrendersi al degrado. In fondo, a Villafranca stanno riscoprendo una verità antica: la sicurezza di un paese è anche responsabilità di chi ci vive. E a volte basta una passeggiata per ricordarselo.

Michela Carlotti