REDAZIONE MASSA CARRARA

Nasce una nuova politica. Amministratori cattolici uniti nella ’Rete di Trieste’

L’obiettivo è una proposta trasversale a disposizione delle giunte e dei partiti. Ne fanno parte anche Persiani, Crudeli, Ferri, Bugliani, Mastrini e Tarantino.

Il consigliere regionale Giacomo Bugliani e il sindaco di Pontremoli Jacopo Ferri

Il consigliere regionale Giacomo Bugliani e il sindaco di Pontremoli Jacopo Ferri

La ’Rete di Trieste’ è un network di amministratori locali di ispirazione cattolica che ha l’obiettivo di promuovere un nuovo modo di fare politica: ’dal basso’ e ’dal di dentro’ della quotidianità dei territori. La ’Rete’ conta oggi circa 1.000 fra amministratori e operatori sociali che in questi giorni si stanno dando appuntamento in diverse città italiane per presentare la loro piattaforma programmatica. Anche in provincia di Massa Carrara si è riunito il network. Questo l’elenco dei firmatari (in ordine alfabetico): Riccardo Ballerini, Giacomo Bugliani, Roberta Crudeli, Jacopo Ferri, Antonio Folegnani, Giovanna Gia, Alessandro Martinelli, Matteo Mastrini, Paolo Parodi, Lorenzo Pascucci, Francesco Persiani, Alice Rossetti, Elisabetta Sordi, Daniele Tarantino e Ivo Zaccagna. Come si può notare, ci sono sindaci, consiglieri e amministratori di tutti gli schieramenti politici, della costa e della Lunigiana.

L’obiettivo è l’elaborazione di una proposta politica trasversale, disponibile a essere adottata dalle amministrazioni locali, così come dai partiti e dalle forze civiche. Nella nostra provincia si sono svolti due incontri dove gli amministratori si sono confrontati sui possibili sviluppi della ’Rete’. È inoltre previsto, a settembre, un pomeriggio di incontro e approfondimento per ampliare ulteriormente la partecipazione e affrontare i punti programmatici.

Sono cinque i punti individuati: la partecipazione dei giovani alla vita politica, la lotta all’astensionismo, il welfare di prossimità da ripensare, le aree interne e le periferie da rilanciare e la transizione ecologica. Tra le proposte, percorsi di formazione specifici per giovani, quote generazionali nelle liste elettorali, promozione di spazi di socialità e coabitazione; e ancora sviluppare nuove prassi e promuovendo strumenti di democrazia partecipata e di consultazione, che contribuiscano a ricostruire un rapporto di fiducia tra cittadini e istituzioni, nonchè avviare processi di collaborazione paritaria tra amministrazioni, Terzo settore e comitati. Ma anche scuole aperte nel pomeriggio, il potenziamento delle reti solidali di recupero delle eccedenze di cibo e il rilancio del diritto all’abitare e la vivibilità dei centri storici.

Per le aree interne e le periferie, progetti di rigenerazione urbana, una flat tax per i piccoli Comuni, nuovi criteri per la distribuzione dei fondi pubblici, la promozione di forme di auto-organizzazione economica e di hub di territorio. Infine, in un contesto di mutamento climatico, la proposta è di incentivare la nascita delle Comunità energetiche rinnovabili (Cer) attraverso incentivi specifici e la semplificazione delle normative, la pedonalizzazione degli spazi pubblici e la mobilità dolce.