La mostra dedicata a Francesco Hayez e alle tre versioni del celebre dipinto Pietro Rossi nel castello di Pontremoli, inaugurata nella Sala dei Sindaci del Palazzo Comunale di Pontremoli il 25 luglio e visitabile sino al 2 novembre, rappresenta un evento artistico di grande rilievo storico e culturale. E i risultati, ad un mese di apertura, si sono toccati con mano guardando il numero dei ticket d’ingresso staccati dal Comune di Pontremoli nel corso di questo primo periodo, con visitatori in arrivo da ogni parte d’Italia e non solo. Tra i biglietti già emessi e le prenotazioni previste da qui a fine mese, si stima che la cifra complessiva arriverà a sfiorare il migliaio di turisti. Numeri che fanno ben pensare anche per i prossimi mesi, con l’inizio delle scuole e l’apertura quindi a un ulteriore target che in questi mesi non aveva potuto usufruire della grande possibilità di ammirare a pochi passi da casa, opere d’arte di così grande valore.
Grande la soddisfazione a Palazzo Comunale dove, soprattutto nelle ultime settimane, in molti sono saliti al piano nobile per ammirare i capolavori di Francesco Hayez, per la prima volta posti fianco a fianco grazie alla lungimiranza e alla disponibilità dei tre enti prestatori: Pinacoteca di Brera, Accademia di Brera e Banca d’Italia. Un’esposizione che ha dato il via ad un più ampio progetto “Brera in tour”, che quindi da Pontremoli permetterà a numerose altre opere d’arte di viaggiare per l’Italia e incontrare persone, luoghi e territori. Proprio attorno alla figura di Hayez e alla valenza della mostra nella Sala dei Sindaci è stata incentrata una delle conferenze di Medievalis nelle Stanze del Teatro del Comune di Pontremoli. Relatori sono stati Valentina Ferrari, direttamente dalla Pinacoteca di Brera e curatrice della mostra, il sindaco Jacopo Ferri, il professor Paolo Lapi, storico locale e curatore dell’esposizione, e Fernando Mazzocca, professore anche lui coinvolto nella parte culturale. Al termine è effettuata una visita alla Sala dei Sindaci per vedere da vicino le opere esposte.
Natalino Benacci