
Già partita la vendemmia sulle colline del Candia e della Lunigiana
Il sogno di un’annata da incorniciare appeso al filo sottile di un meteo imprevedibile e alle difficoltà di trovare personale per portare in salvo l’uva in cantina. Le uve sono belle, sane e grandi, appese ai filari aggrappati alle colline del Candia e della Lunigiana, così la vendemmia è già cominciata. In anticipo e con un occhio al cielo che continua a minacciare la raccolta. I viticoltori prevedono un’annata da incorniciare per i vini apuo-lunigianesi e in particolare per la Doc eroica del Candia dei Colli Apuani. Le follie climatiche di queste settimane con il caldo estremo di inizio luglio, gli improvvisi acquazzoni e le forti escursioni termiche tra il giorno e la notte hanno creato inaspettatamente le condizioni ottimali per un raccolto generoso e superlativo dal punto di vista della qualità. Si raccoglierà di più nei vitigni della costa così come della Lunigiana, anche rispetto allo scorso anno quando nelle cantine erano finiti poco meno di 32 mila quintali di uva da vino. Previsioni di Coldiretti Massa Carrara che sta monitorando le fasi finali che portano all’ormai imminente vendemmia.
Lo start sarà dunque anticipato di alcuni giorni con il grosso dei produttori che partirà la prima settimana di settembre. Ma tra i viticoltori c’è chi è già partito. "Le aspettative sono molto alte. Siamo nella fase cruciale – spiega Francesca Ferrari, presidente Coldiretti Massa Carrara –. La richiesta crescente dei vini apuo-lunigianesi, anche dall’estero dove le esperienze vitivinicole locali contribuiscono a più della metà dell’intero export di prodotti agroalimentari, si scontra però con la difficoltà, strutturale, di reperire manodopera e la presenza di cinghiali e caprili che banchettano tra le coltivazioni". Senza la mani dei lavoratori stranieri un prodotto su due resterebbe nei campi secondo Coldiretti che ha stimato, in Toscana, un ammanco di 10 mila lavoratori stagionali con il momento di maggior bisogno concentrato da primavera fino alla raccolta di uva e olive. In provincia di Massa Carrara la manodopera straniera rappresenta il 30% della forza lavoro tra stagionali e stabili.
"La burocrazia che ha investito il settore negli ultimi anni, dalla cantina alle vigne, insieme all’imbuto del meccanismo del decreto flussi per l’ingresso di lavoratori stranieri – spiega Ferrari –, rallentano sviluppo e investimenti di un settore in crescita nonostante le picconate dell’Europa e i dazi sulle importazioni imposti dagli Stati Uniti che colpiscono tutto il paniere, in particolare il vino, il prodotto più richiesto in quel mercato".
Il più grande timore ora è il rischio grandine che potrebbero compromettere il lavoro di un anno intero. Ha già colpito la Lunigiana a inizio luglio e nei giorni scorsi, in particolare l’area intorno a Bagnone dove si trova ‘Tenuta Ca Bianca’, una piccola azienda vitivinicola con 1,5 ettari guidata dal giovane, Filippo Volontè, che ha dovuto affrontare anche gli attacchi della peronospora. "E’ stata una stagione vinicola piena di insidie. – spiega il viticoltore – La recente grandinata ha danneggiato, stimiamo, il 20% dei grappoli. Ci attendono almeno altre due settimane per arrivare al punto giusto di maturazione ma potremo essere costretti a partire prima. Tutto dipenderà dal meteo".
Le forti piogge dei giorni scorsi hanno costretto l’azienda di Francesca Pascale, 5,5 ettari sulle colline di Fosdinovo, ad accelerare la raccolta del vermentino nero per evitare di perdere parte della produzione. L’azienda coltiva varietà di merlot, cannaiolo, sangiovese e produce vini dei Colli di Luni. "Tanta uva e molto bella. Un 10% in più rispetto allo scorso anno. – spiega la giovane viticoltrice – Stiamo monitorando costantemente il bollettino meteo: prevediamo di avviare la raccolta entro il prossimo fine settimana quando le uve avranno raggiunto la maturazione ottimale".