
Legambiente soggerisce l’utilizzo dei ravaneti: senza terre e sole scaglie la soluzione
Dopo le forti piogge dei giorni scorsi Legambiente Carrara torna a chiedere maggiore attenzione per il territorio, e fa tutta una serie di osservazioni su come prevenire le alluvioni. Un vademecum che va dai monti a mare per realizzare una città spugna. "I nostri bacini marmiferi sono fabbriche di alluvioni - scrivono gli ambientalisti -, i ravaneti di cava, assorbendo e rallentando grandi quantità di acque piovane, potrebbero proteggere Carrara dalle alluvioni, ma contenendo grandi quantità di terre e marmettola hanno invertito la loro funzione: anziché proteggere dalle alluvioni, le aggravano. Le alluvioni si possono ridurre con i ravaneti spugna, costituiti di sole scaglie, senza terre: si otterrebbe una consistente riduzione del rischio. L’amministrazione avrebbe potuto ottenerne la realizzazione da parte delle cave introducendola tra le prescrizioni dell’autorizzazione, oppure nell’articolo 21, anziché lasciare la scelta (e il futuro della città) alle imprese. Anche i Pabe sono stati un’occasione persa per la prevenzione del rischio alluvionale". Per Legambiente Carrara è anche necessario rivedere il nuovo Piano regolatore portuale aprendo varchi di deflusso nel muro di recinzione, e di pari passo restituire spazio al torrente Carrione e rinaturizzarlo. "Restituire spazio al fiume con un consistente allargamento di tutta l’asta fluviale e con la ricostituzione di aree golenali e di fasce spondali vegetate", specificano gli ambientalisti. Anche le nostre città sono fabbriche di alluvioni per le superfici impermeabili - aggiungono da Legambiente -. Adottando la strategia delle ‘città spugna’ ideate in Cina Carrara potrebbe diventare un esempio d’avanguardia. I nostri chilometri di marciapiedi, se realizzati in cemento drenante o in altri materiali permeabili, assorbirebbero grandi quantità di acqua riducendo gli allagamenti. Altri contributi potrebbero essere appositi microbacini collocati lungo i pendii e piccoli accorgimenti ai terrazzamenti collinari". "Questa strategia ridurrebbe non solo le alluvioni, ma anche le siccità - concludono da Legambiente Carrara -. L’evapotraspirazione operata da coperture erbacee e arboree, raffrescherebbe infatti l’aria riducendo le ondate di calore estive, mentre l’infiltrazione idrica nel terreno alimenterebbe gli acquiferi sotterranei proteggendoci dalle scarsità idriche estive.