
A Marina di Massa il gioco per eccellenza delle estati anni ’60-’70 per grandi e piccini in vacanza
Curve paraboliche, strettoie impossibili e gallerie da mozzare il fiato. Un tracciato senza tempo, disegnato ad arte sulla sabbia, dove a sfidarsi ci sono piccoli avatar rotondi di giocatori in carne e ossa. Il Gran Premio delle biglie è tornato in scena sul litorale massese, riaccendendo i ricordi di campionati mitici: gare memorabili, che si incastonavano nelle settimane clou dell’estate tra Massa e la Versilia nei ruggenti anni ’60 e ’70.
Un’operazione nostalgia? Nì. Perché allo stabilimento balneare ’Simbiosi Beach’ di Marina di Massa gli organizzatori si sono dati un doppio obiettivo: stare insieme in allegria ma soprattutto restituire il palcoscenico alla sfida dal sapore (di mare) vintage per eccellenza. "Avevo voglia di offrire ai miei ospiti uno spaccato dei giochi da spiaggia che caratterizzavano le estati di tanti anni fa", spiega Cinzia Chighine, che gestisce il bagno al confine tra Poveromo e Cinquale. E così si è svolta mercoledì scorso una gara-revival affollata da giocatori di tutte le età: il ’Gran Premio On the beach’.
Lungo la spiaggia è stato riproposto in scala il tracciato della pista che puntava – come vuole la tradizione – a richiamare i tracciati ciclistici più massacranti, compresi i tratti di pavé, fino all’attraversamento di ostacoli o speciali ambientazioni. I concorrenti, dopo aver superato le eliminatorie al mattino, si sono dati battaglia nel tardo pomeriggio sul percorso che doveva essere ripetuto due volte. Sguardi di sottecchi, prese di mira al limite dell’impossibile, studio di venti e avvallamenti, rimbalzi ad hoc e scivoloni disastrosi. Insomma, un trionfo.
Al termine si sono svolte le premiazioni e, per rimanere fedeli al carattere ’vintage’ dell’evento per i primi tre classificati sono stati ’riciclati’ alcuni premi assegnati in varie gare di quegli anni. Poi, chiuse le... ostilità, tutti a cena in riva al mare. Nella categoria uomini primo il camaiorese Massimo Ceragioli, davanti a Lino Lombardi e Mirco Epifani. Tra le donne ha trionfato la pratese Francesca Santangelo e subito dietro l’apuana Maddalena Caiazzo, seguita da Esmeralda Schepis di Varese. Lino Lombardi, cuore dell’evento e dell’organizzazione – è giunto quarto ai campionati italiani del 2015 – si è detto felice "di poter partecipare nuovamente alla bella manifestazione e speriamo che anche nella provincia apuana e in Versilia la passione per le biglie da spiaggia ritorni sempre più".
Il gioco delle biglie da spiaggia nasce agli inizi del secolo scorso e ha avuto il boom negli anni ’60 con l’esplosione del turismo balneare di massa. Indimenticabili le sfere con l’immagine di sportivi del panorama ciclistico. Ma ci furono pure le monoposto di Formula 1, le moto e le squadre di calcio. Restano impareggiabili, però, le palline con corridori come Moser, Gimondi e Pantani. Il gioco coinvolgeva indistintamente bimbi e adulti: in base al numero dei concorrenti si andava ad acquistare un sacchetto di biglie e il costo si aggirava tra le 200 e le 500 lire (dentro ce n’erano 9). Ma il più delle volte i partecipanti giocavano con la propria: come in ogni sport anche qui l’elemento scaramantico non mancava. Il circuito si realizzava sul bagnasciuga: la sabbia era umida e di consistenza più solida, nessun rischio che le sponde cadessero, specie le famose paraboliche che potevano raggiungere altezze e curvature di una certa dimensione. Una festa popolare che punta a tornare ancora.
Irene Carlotta Cicora